“Aspirante vedovo” di Massimo Venier

Qualcosa non torna

Una libera reinterpretazione in chiave contemporanea del celeberrimo film di Dino Risi, Il Vedovo. Una sfida improba sulla quale pende incalzante una domanda: era proprio necessario?

Alberto Nardi è un giovane imprenditore che colleziona fallimenti e sua moglie Susanna Almiraghi è una industriale tra le più ricche d’Italia. Stanca di tappare i debiti del marito, Susanna decide di abbandonarlo alla bancarotta pur non cedendo al divorzio. Ma un incidente dell’aereo che la trasporta in viaggio d’affari fa scattare in Alberto l’idea di ereditare tutto l’impero della moglie.

Per quanto Fabio De Luigi raggiunga qui forse il massimo del suo personaggio cinematografico standard, quell’uomo patetico sul quale il destino si accanisce rendendo disastroso ogni coraggioso tentativo di uscire dalla propria ignavia, il paragone con un maestro degli attori caratteristi come Alberto Sordi non può che risultare improponibile.

Allo stesso modo Luciana Littizzetto arriva a toccare le punte massime di antipatia che Franca Valeri scatenava con una straripante recitazione del proprio personaggio. L’impressione è che qui Luciana Littizzetto riesca senza grandi sforzi ad entrare nella parte, in un modo quasi naturale, come se accentuasse soltanto di poco il personaggio irritante che recita continuamente nel bombardamento radiotelevisivo di pubblicità e spettacoli “faziani” vari. Tuttavia non si sentiva affatto la necessità di ridare corpo a un ruolo cinematografico che è entrato nella storia del cinema italiano, né tantomeno se ne sentiva quella di duplicare un personaggio che sovrabbonda già nella nostra quotidianità mediatica.

Da un punto di vista registico e recitativo dunque, l’impellenza di dare vita a un simile remake non c’era affatto. Per ottenere allora una risposta a questa scomoda questione cercando di evitare di condannare Aspirante Vedovo a un banale peccato di vanità o di tracotanza nei confronti di un grande classico, non resta che una sola nobile giustificazione: il tentativo, neppure apertamente dichiarato, di dimostrare come una commedia perfetta per gli anni ’60 italiani calzi allo stesso modo nella società contemporanea con i suoi stereotipi, i suoi personaggi meschini, privi di emozioni e pronti a tutto.

Eppure, a ben guardare, anche questa consolazione crolla miseramente: se il film di Dino Risi infatti aveva qualcosa di eccezionale per i propri tempi, era sicuramente il ruolo femminile di Franca Valeri, quel personaggio che andava contro tutta la visione sociale dell’epoca rovesciando lo stereotipo culturale dell’uomo con i pantaloni, unico in famiglia ad essere attivo e lavoratore opposto alla donna massaia, relegata nella passività della sfera domestica.

Aspirante Vedovo vive quindi un evidente ritardo nella storia sociale italiana, inserito com’è in una sfera contemporanea dove la donna lavora e si batte come e più dell’uomo raggiungendo il successo anche al di sopra di questo. Non è allora di certo per demerito di Luciana Littizzetto che Aspirante Vedovo risulta un esercizio cinematografico totalmente inutile: non risulta alcun bisogno di eseguire un simile remake, ancor più se per una questione temporale questo è stato forzatamente privato del risvolto sociale più importante, lo stesso che per certi versi era nell’opera originale l’aspetto più comico.

Titolo originale: Aspirante vedovo
Nazione: Italia
Anno: 2013
Genere: Commedia
Durata:

Regia: Massimo Venier
Sito ufficiale:
Cast: Fabio De Luigi, Luciana Littizzetto, Bebo Storti, Roberto Citran, Francesco Brandi, Ninni Bruschetta, Alessandro Besentini

Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 10 Ottobre 2013 (cinema)