BAR BERLINO 9/2

Un (s)orso tira l'altro

Prima giornata di festival e prima neve su Berlino. Ad aprire il Concorso ci ha pensato il regista gallese Marc Evans (Trauma, My little Eye) che con Snow Cake ha ricevuto un’accoglienza piuttosto fredda da parte della stampa. Torta di neve racconta l’amicizia fra Alex (Alan Rickman) e Linda (Sigourney Weaver), una donna autistica che perde la figlia dopo un terribile incidente stradale in cui resta coinvolto l’uomo. Tra dialoghi surreali e battute al vetriolo (lasciami stare, sono autistica!), si consuma il dramma di una donna sola alle prese con la propria malattia. Il film di Evans è ben riuscito e mai banale, con dialoghi accuratissimi e la straordinaria interpretazione della Weaver e dell’ottimo Rickman. Un buon inizio mentre si aspetta l’arrivo dell’attesissimo Syriana (con George Clooney) che verrà presentato alla stampa nella mattinata di domani.

Chi è scappato in Germania per evitare, almeno per qualche giorno, le apparizioni pubbliche del Presidente del Consiglio dovrà ricredersi. Berlusconi è anche qui, in veste non ufficiale (come al solito, d’altronde) per presentarsi nel documentario Bye Bye Berlusconi, una produzione italo-tedesca che promette di dire la verità, nient’altro che la verità, su uno degli uomini più ricchi e potenti del pianeta. Ad interpretarlo sullo schermo, ovviamente, è il suo sosia italiano, ingaggiato dalla troupe tedesca per la straordinaria (e sfortunata) somiglianza fisica con il Premier. Staremo a vedere ma, dopo i libri di Marco Travaglio – che pubblica con la stessa frequenza con cui Berlusconi va in tv – sarà difficile scoprire qualcosa di nuovo. Suonano alla porta: chi sarà mai?

Buone notizie per i fumatori. A Berlino non vige alcun divieto, si fuma ovunque. Tanto che qualcuno è invogliato a mandare un telegramma all’ex Ministro della Salute con su scritto: QUI A BERLINO TUTTO OK stop. PORZIONI ABBONDANTI E SIGARETTA LIBERA DOPO I PASTI stop.
CORDIALMENTE, GLI ITALIANI.
Stop.

Primi problemi con l’inglese per chi, malauguratamente, fa fatica a seguire un film in originale (con uno slang degno della periferia londinese) e i sottotitoli in tedesco. Insomma, viene in mente la battuta alleniana: ho fatto un corso di lettura veloce e ho finito Guerra e pace in venti minuti. Parlava della Russia.

Nella foto Alan Rickman e Sigourney Weaver protagonisti di “Snow cake”
© Internationale Filmfestspiele Berlin