In occasione della 63esima Mostra del Cinema di Venezia, sono state inaugurate diverse esposizioni collaterali legate all’arte cinematografica. Alcune organizzate dalla stessa Biennale, come la mostra fotografica per ricordare i centenari di Visconti, Rossellini e Soldati alla Rocca Roveresca di Senigallia (dal 18 agosto al 24 settembre) e “Flavia Paulon è il Festival”, allestita nei locali del Casinò del Lido (dal 30 agosto al 9 settembre); altre autonome nell’organizzazione, ma assolutamente affini per tematica, come “Bellissima” al Centro Culturale Candiani di Mestre, mostra con fotografie provenienti dall’archivio Graziano Arici.
L’Archivio Arici possiede ben 450.000 fotografie. Di queste sono 40.000 quelle provenienti da varie agenzie e da singoli fotografi da lui raccolte ed è da queste 40.000 che sono tratti gli scatti presenti nella mostra mestrina, visitabile fino al 15 ottobre. Le foto si riferiscono alle varie edizioni della Mostra del cinema di Venezia tra gli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso e ci mostrano le dive, le divette e le aspiranti tali, riprese negli atteggiamenti più visibili e invitanti che a quel tempo, non ancora del tutto secolarizzato –almeno in Italia- , ci si poteva permettere.
La mostra è accompagnata da un prezioso catalogo edito da Marsilio, che, oltre alle riproduzioni delle opere, contiene i contributi di Italo Zannier ed Irene Bignardi. Il primo parla dell’evoluzione del ruolo del fotografo che si dedica a fotografie fatte all’aperto: lo sviluppo della tecnica degli apparecchi fotografici modifica le condizioni del suo lavoro e gli scatti si fanno sempre più rapidi fino ad arrivare alle “istantanee” dei nostri giorni. Fellini, con le antenne del genio, per primo fa vivere il personaggio del fotografo Paparazzo, che darà il suo nome ai fotografi d’assalto senza scrupoli, che aspettano i divi all’aeroporto, alle feste, nei locali notturni per scattare le foto che andranno a riempire quei rotocalchi popolari che vivono mostrando ai loro lettori insaziabili “la dolce vita” dei miti del tempo. Irene Bignardi invece, con garbo e un pizzico di ironia, ci accompagna lungo la mostra.
Dall’insieme delle foto, di grandi dimensioni, si capisce che queste mantengono la promessa fatta con il titolo “Bellissima”. Della Mostra del cinema è qui ritagliata solo la parte riguardante le dive, le divine e le divette che si esibivano sulla spiaggia del Lido. Nessuna foto quindi di premiazioni, cerimonie in abito da sera, sale piene di spettatori: solo bellezze per lo più in spiaggia e in costume da bagno. Balza all’occhio però, il fisico delle ragazze in cerca di fortuna, o delle stesse dive: il tipo anoressico non c’è, non va di moda. I corpi sono naturali.
Il tono generale delle foto è “ottimista”: c’è un’atmosfera di vivacità, di entusiasmo, di voglia di vedere il mondo in movimento, che caratterizza quegli anni. Dopo la guerra l’Italia conosce uno sviluppo economico senza uguali. C’è voglia di fare, di cambiare, perché ora si può e rapidamente. Cinema, canzoni, costumi sono permeati di questo clima. Così le fotografie delle Bellissime qui in mostra.
Gli scatti sono istantanee, ma le pose sono preparate, e confrontando le immagini delle dive già note con quelle delle aspiranti tali, si può rilevare che le prime sono più padrone della scena, più naturali. Dalle già note, come: Eleonora Rossi Drago in una originale foto tra le sdraio, Ingrid Thulin sul pattino o Maria Felix tra i gondolieri che la accompagnano, o Alida Valli che passeggia sfoggiando con signorilità un costume intero, o ancora la spiritosa Giulietta Masina, fino alle giovani dive riprese in pose di grande semplicità come Marina Vlady o la stessa Elizabeth Taylor poco più che ragazze, e come Virna Lisi o Antonella Lualdi. Sorprendentemente bella la foto di una giovane Sandra Milo sotto una tenda. O la misteriosa Jeanne Moreau in Piazza San Marco. Non manca la nostra Sophia Loren di esuberante bellezza, ma controllata nelle pose. Difficile citare tutte le belle, ma non si possono dimenticare Brigitte Bardot e Claudia Cardinale, la prima sempre vestita e con uno smagliante sorriso, la seconda con alcune delle foto forse già fatte per la mostra.
Più eccessive, più forzate le pose delle ragazze in cerca di fortuna, ma a dire il vero nessuna si risparmia in questo gioco dell’esibire. Perfino la divina Callas si mette in mostra dopo la cura dimagrante che le ha dato un altro aspetto: la vediamo in posa in costume ad un solo pezzo (castigato) nei quaranta metri di spiaggia del Lido. Evidentemente non le bastava essere la più grande soprano del secolo.
“BELLISSIMA. DIVE DIVINE E DIVETTE A VENEZIA”
Dal 29 agosto al 15 ottobre 2006
Venezia Mestre, Centro Culturale Candiani,sala espositiva II piano
Piazzale Candiani, 7 – 30174
tel. 041.2386111 – fax 041.2386112
www.comune.venezia.it/candiani
ufficiostampa.candiani@comune.venezia.it
Inaugurazione lunedì 28 agosto 2006 alle ore 18
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20.30, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.30
Mostra fotografica dell’Archivio Graziano Arici