Il film è ispirato a un fatto di cronaca avvenuto il 18 febbraio 2001:
la cattura di Robert Hanssen, meglio conosciuto come la più grande spia del sistema di sicurezza dell’intelligence USA, colpevole di alto tradimento ai danni degli Stati Uniti, di cui era agente federale – responsabile dell’unità di analisi sovietica. Prima ai sovietici e poi ai russi, passò informazioni strettamente riservate di carattere militare, dal sistema di sicurezza del presidente ai luoghi di protezione di quest’ultimo e di tutto il governo in caso di attentato atomico o terroristico; ha venduto vite, ha causato la morte di due agenti infiltrati nel KGB.
Attualmente, Hanssen, sta scontando la pena a vita con l’obbligo di passare 23 ore al giorno in isolamento.
Breach – l’infiltrato, scritto e diretto da Billy Ray – sceneggiatore di Sotto corte marziale e Flightplan, regista e sceneggiatore de L’inventore di favole (storia del giornalista “inventore” di articoli Stephen Glass) — parte dalla ricostruzione dei due mesi antecedenti la cattura di Hanssen; ed è più di un thriller o di un film di spionaggio.
Il regista risalta la personalità dei protagonisti, mettendone in luce le loro sfumature professionali e casalinghe, cogliendoli nella loro totale quotidianità. Il contesto storico, ciò che avviene “là fuori”, è secondario rispetto ai personaggi. Presa di contatto e coscienza del periodo storico sono forniti da due dati: il primo è l’inizio del film, con un documento originale datato 19 febbraio 2001: il (vero) procuratore Ashcroft dà notizia alla stampa della cattura di Hanssen. Il secondo è il passaggio del testimone presidenziale: alle pareti degli uffici vengono tolti i quadri con le fotografie di Clinton per appendere quelli con le fotografie di Bush.
Il giovane Eric O’Neill ( interpretato da un eccellente Ryan Phillippe – Flags of our fathers, Crash – Contatto fisico, Cruel Intentions, Scherzi del cuore) è in forza all’FBI con l’ambizione di diventarne agente. Sveglio, intelligente, abile nel campo informatico, viene “prelevato” dall’unità antiterroristica in cui opera, per una missione difficile, ma tale che, se riuscirà ad adempiervi, potrà essere una “scorciatoia” per la sua promozione. L’agente speciale Kate Burroughs (una credibilissima Laura Linney, L’uomo dell’anno, L’amore giovane, In viaggio con Evie, Love Actually, Mystic River) lo recluta per un incarico speciale: sorveglianza autorizzata, senza copertura, nei confronti di Robert Henssen (interpretato da un perfetto Chris Cooper, Syriana, Truman Capote: A sangue freddo, premio Oscar per Il ladro di orchidee). Il compito affidato a Eric viaggia sulla sottile linea rossa del gioco di potere: Hanssen non sembra corrispondere al profilo dell’uomo che gli hanno descritto, lo stesso che sta conoscendo: freddo, ma fervente praticante cattolico; distaccato, ma giocherellone con i nipoti, autoritario da credersi al di sopra delle leggi, ma disposto ad ascoltare.
Eric inizia a dubitare, a ritenere che sia un complotto per incastrare Hanssen, ma l’evidenza delle prove certe e schiaccianti accumulate negli anni lo fanno ricredere. Hanssen, personaggio di una elevata e ambigua complessità psicologica verrà colto in flagranza di reato. Di lui resterà una domanda: perché… soldi? potere?
Eric O’Neill, oggi, svolge attività forense; ha rifiutato la promozione di agente, ha scelto di non passare le giornate in bianchi, lunghi corridoi con uffici scuri, per scegliere di stare più tempo in un ambiente caldo come quello di casa sua, accanto alla moglie, decidendo lui quando “smettere di essere in servizio”.
Titolo originale: Breach
Nazione: U.S.A.
Anno: 2007
Genere: Thriller, Drammatico
Durata: 111′
Regia: Billy RayCast: Chris Cooper, Ryan Phillippe, Laura Linney, Aaron Abrams, Tom Barnett, Carolyn Barrett, Gary Cole, Catherine Burdon, Chris Cooper, Bruce Davison
Produzione: Double Agent Productions Inc., Universal Pictures, Sidney Kimmel Entertainment, Intermedia, Outlaw Pictures
Distribuzione: Mikado
Data di uscita: 18 Maggio 2007 (cinema)