“BUONANOTTE SIGNOR LENIN” DI Tiziano Terzani

Un viaggio tra le macerie dell’impero sovietico

Tiziano Terzani riesce, in questa opera, a far respirare l’atmosfera dell’Unione Sovietica degli anni ‘90 con tutti i suoi cambiamenti ed i suoi frastuoni.

“Buonanotte signor Lenin” è un saggio, un resoconto autobiografico di un avventuroso viaggio compiuto dall’autore lungo i territori del decaduto impero sovietico.
Terzani, nell’agosto del 1991, sta attraversando il fiume Amur, in Siberia, con una spedizione sovietico-cinese, quando sopraggiunge la notizia che a Mosca è avvenuto un golpe anti-Gorbacev. Il giornalista è combattuto sul da farsi: vorrebbe raggiungere immediatamente la capitale russa per poter osservare con i propri occhi l’evento, ma poi decide di seguire una strada più complessa ma sicuramente più originale, cioè attraversare tutta la Siberia, l’Asia Centrale, il Caucaso, per giungere finalmente nella capitale russa.

Un percorso così lungo si trasforma in un vero pellegrinaggio, in cui ogni tappa lo arricchisce di nuove sensazioni, esperienze, facendogli conoscere la disastrosa situazione di tanti popoli quali i kazakhi, i kirghisi, i tagiki, gli uzbeki, i turkmeni…
Le difficoltà incontrate durante il viaggio sono molteplici, ma l’esperienza del giornalista, le capacità comunicative, la consapevolezza delle abitudini degli stati totalitari e tanta spregiudicatezza gli permettono di risolvere ogni inghippo e di continuare indisturbato. Ogni volta in cui l’autore entra in una repubblica, ha problemi con il visto, deve cercare un interprete ed una guida capaci, alloggia nel solito albergo Intourist e si rende conto subito che la maggior parte delle informazioni e la totale disponibilità possono essere comprate con qualche dollaro.

Osserva che i paesi dell’impero sovietico non sono scossi in maniera evidente dalla trasformazione avvenuta: con indifferenza cambiano i nomi dei partiti ma non gli esponenti; il potere resta sempre nelle mani degli stessi soggetti; la povertà e lo sconforto persistono; così, davanti a tanta indifferenza, il giornalista si chiede se sia veramente deceduto il comunismo e se sia cambiato qualcosa.
I suoi dubbi vengono chiariti da alcuni incontri con esponenti di segreti movimenti democratici, con uomini religiosi e con individui coraggiosi che mostrano la realtà di questi posti: colonizzati ed assoggettati per tanto tempo dai russi, questi popoli ora si ritrovano ad avere un’autonomia su cui gravano un’economia incapace di essere indipendente, una mentalità colpita da anni di persecuzioni ed omogeneizzazioni, un ritorno di estremismo islamico ed un crescente nazionalismo.

Tiziano Terzani, grazie al suo stile chiaro e conciso, riesce a far comprendere bene concetti complessi e arricchisce la narrazione con leggende, peculiarità, descrizioni, che permettono veramente al lettore di impersonarsi in un mondo così lontano.
Un tale coinvolgimento è rafforzato anche dalla presenza di quarantasette fotografie scattate dall’autore durante questo viaggio.
“Buonanotte signor Lenin” è una testimonianza dell’eccezionale carriera di Tiziano Terzani, giornalista valente, trascinato nei posti più remoti dalla sua spregiudicatezza e dal desiderio di scovare e riportare sempre la verità al suo pubblico; egli stesso ha dichiarato: “la mia vita è stata un giro di giostra, sono stato incredibilmente fortunato e sono cambiato tantissimo”.

Buonanotte signor Lenin, Tiziano Terzani, Ed.Tea, Milano, 2004, pp.9-413, 8 €