“Black Holes and Revelations” dei Muse

Energia rock con contaminazioni elettroniche.

Il trio inglese di Tinighmonth torna, dopo tre anni, con la pubblicazione del nuovo album Black Holes and Revelations già anticipato dal singolo, in rotazione su tutte le radio e le televisioni, Supermassive Black Hole che sta riscuotendo un buon successo.

Black Holes and Revelations, uscito per la Warner lo scorso 30 giugno, è stato presentato dai Muse al pubblico milanese attraverso un concerto evento in cui hanno suonato ben sei delle undici canzoni presenti nel nuovo album. Il disco, realizzato tra la Francia, New York e Milano, presenta diverse contaminazioni e influenze che hanno portato la band a modificare ed aggiornare il lavoro durante il processo creativo. Sono infatti gli stessi componenti del gruppo ad affermare che se si fossero fermati a registrare in Francia il risultato sarebbe stato sicuramente prog ma, l’essersi spostati a New York ha indirizzato l’album verso il groove e l’elettronica. A testimonianza di questa nuova tendenza si possono citare canzoni come Supermassive black hole e Map of the problematique. Supermassive black hole, cui è stato affidato il compito di lanciare l’album, si differenzia molto dai precedenti lavori del gruppo e in particolare dai loro toni apocalittici. Il risultato è coinvolgente e certamente nuovo grazie ai numerosi spunti dance, elettronici e dark.
La canzone che chiude il disco Knights of Cydonia, molto lunga e divisa in diversi momenti, è indubbiamente suggestiva, sognante e quella che meglio si addice alla prospettiva prog dell’album.
I testi, tutti elaborati dal cantante Matt Bellamy, seguono un duplice filo conduttore: uno più intimista, che prende spunto dalle vicende quotidiane, e l’altro che, lasciando spazio alla fantasia, dà risalto a vicende fantastiche e a visioni oniriche.

La band, formatasi nel Devon sul finire degli anni ’90, è composta da Metthew Bellamy, cantante, chitarrista, pianista e vero leader del guppo, da Chris Wolstenholme, bassista, e dal batterista Dominic Howard. Certamente le influenze musicali di band come Nirvana, Smashing Punpkins e Radiohead sono state determinanti nel processo creativo dei Muse dei primi album che oggi hanno però aperto il loro orizzonte musicale anche a nuovi suoni come quelli dei Depeche Mode, dei Queen e dei Pink Floyd. La band, inoltre, unisce alla buona vena creativa anche un’ottima capacità di esibirsi dal vivo che li ha portati a vendere 350.000 biglietti in tutto il mondo grazie al tour seguito al successo del precedente album Absolution.

Tracce
1. Take a Bow – 4:33
2. Starlight – 3:59
3. Supermassive Black Hole – 3:32
4. Map of the Problematique – 4:13
5. Soldier’s Poem – 2:12
6. Invincible – 5:20
7. Assassin – 3:29
8. Exo Politics – 4:47
9. City of Delusion – 4:48
10. Hoodoo – 3:41
11. Knights of Cydonia – 5:50