Americana
Nell’America di fine ‘800, il vecchio Print Ritter (Robert Duvall) e il nipote Tom Harte (Thomas Haden Church) devono trasportare una mandria di splendidi Mustang dall’Oregon al Wyoming per venderli all’essercito e col ricavato sistemarsi definitivamente. Ma agli inizi del loro viaggio si imbattono in cinque giovani donne cinesi in marcia col loro aguzzino verso un infimo bordello in cui saranno “esposte” come “merce esotica”. Quando il trafficante di ragazze cercherà pure di derubare i due cowboy, subendone le conseguenze, Print e Tom si ritroveranno a condurre un’insolita carovana: incerti sul da farsi, zio e nipote non potranno esimersi dai loro obblighi di gentiluomini verso le giovani donne portandole con loro finchè non saranno “al sicuro”.
Girato per la televisione via cavo statunitense AMC e trasmesso in due puntate in prime time, Broken trail si è rivelato il secondo maggior successo di ascolti della storia della rete. Walter Hill, a cui il Torino Film Festival ha dedicato una retrospettiva nel 2005, (autore di pellicole celebri come I guerrieri della notte e Geronimo, ma forse noto al grande pubblico per film come 48 ore, Danko o Ancora vivo) realizza un western classico dal sapore vagamente crepuscolare e dai contorni linearmente definiti. Tra cavalcate nella prateria, amicizie virili, incomprensioni familiari, vita all’aria aperta, saldi principi morali, tristi vicende amorose e rapporti virtuosi col gentil sesso, Broken trail si nutre dei principali topoi del genere. Gli sconfinati territori dell’Ovest, le Montagne Rocciose, i cavalli lanciati al galoppo e i cuori infranti dei duri cowboy evocano immagini quasi nostalgiche e visivamente emozionanti.
Ma se il film di Hill può essere letto come un grande omaggio al western classico e ai suoi protagonisti, allo stesso tempo potrebbe correre il rischio di essere considerato un po’ datato – anche considerando alcune limitazioni dovute alla produzione televisiva – nella costruzione dei personaggi e nello svolgimento della vicenda. Caratteri semplici, privi di ambiguità sia nelle idee che nelle azioni – i “buoni” sono sempre buoni e i “cattivi” sempre cattivi – contribuiscono ad appiattire una storia già di per sé abbastanza lineare. Se l’interpretazione, sempre ottima, del vecchio leone Duvall riesce in parte ad ovviare all’unidimensionalità del ruolo, non si può dire lo stesso del poco espressivo, e forse inadatto alla parte, Thomas Haden Church (già visto in Sideways), monolitico cowboy duro dal cuore tenero.
Più convincente sembra invece la contestualizzazione storica, fatta di uomini in cerca di fortuna completamente sottomessi al mito del denaro e di una varietà etnica che testimonia la nascita di una nazione basata sull’unione di popolazioni diverse tutte alla ricerca di una terra promessa in cui realizzare se stessi. Un film lontano dalle rivisitazioni innovative del genere degli anni ’90 (su tutti Gli Spietati di Clint Eastwood) e dalle variazioni sul tema degli ultimi anni, ma un atto d’amore verso quelle epopee da sapore mitico che tanto hanno dato alla storia del cinema e degli Stati Uniti.
SENTIERO INTERROTTO
BROKEN TRAIL
Canada, 2006, 35mm, 184′, col.
regia/director Walter Hill
sceneggiatura/screenplay Alan Geoffrion
fotografia/director of photography Lloyd Ahern
scenografia/set design Ken Rempel
costumi/costume design Wendy Partridge
montaggio/film editor Freeman Davies, Philip Norden
musica/music David Mansfield, Van Dyke Parks
interpreti e personaggi/cast and characters Robert Duvall (Print Ritter), Thomas Haden Church (Tom Harte), Greta Scacchi (Nola Johns), Scott Cooper (Heck Gilpin), Chris Mulkey (Big Ears Bywaters), Rusty Schwimmer (Big Rump Kate), Donald Fong (Lung Hay), James Russo (Billy Fender), Duncan Fraser (Moncrieffe), Todd Allan (sceriffo/Marshall Bill Miller)
produttore/producer Walter Hill, Alan Geoffrion, Ronald Parker, Chad J. Oakes, Damian Ganczewski
produzione/production Butcher’s Run Films, Once Upon a Time Films
co-produttore/co-producer Mike Frislev
distribuzione/distribution Sony Picture Television