Visitare Al Mart di Rovereto la mostra “ Capolavori della modernità. La collezione del Kunstmuseum di Winterthur” ( Dal 19 settembre al 10 gennaio) significa offrirsi una panoramica completa, a vol d’oiseau, sull’arte della modernità. Si assiste all’originale trasferimento del museo svizzero di Winterthur di lingua tedesca in quello di Rovereto.
Attraverso 240 esemplari capolavori si va dall’impressionismo fino alle ricerche internazionali del secondo dopoguerra passando dal cubismo al surrealismo e alle ricerche astratte.
Il percorso, tematico e cronologico ad un tempo, prende avvio dall’impressionismo e la dirompente novità di questa pittura en plein air , ricca di luce, viene illustrata sapientemente con opere di Monet, Sisley, Degas, Pissarro. Fu proprio con le opere dei più significativi rappresentanti di questo movimento che prese avvio la raccolta del Kunstmuseum di Winterthur, via via arricchita, nel corso degli anni, con generose donazioni di privati e successivi acquisti.
Con Cezanne e Van Gogh ( di cui si rivede, fra l’altro, il celebre ritratto del postino Rulin), si segue l’evolversi della pittura postimpressionista, anche se l’audacia e l’originalità del loro dipingere li rende inclassificabili nelle categorie canoniche. Van Gogh ispira i giovani artisti Maurice de Vlaninck e Albert Marquet che avviano la stagione fauve.
Sono presenti nella sezione scultura Medardo Rosso con le sue vibrazioni atmosferiche e luminose che fanno dimenticare la materia ; la sublimazione delle forme di Brancusi e “La testa che guarda “ di Giacometti nella sua stilizzazione contemplativa.
Una intera sala occupano le tele dello svizzero Ferdinand Hodler, uno tra i grandi paesaggisti europei del secolo XX : rappresenta la natura con forti accenti simbolici.
Grandi nomi ed opere emblematiche anche nella sezione dedicata ai romantici-simbolisti da Decroix, allo squillante colorismo di Odillon Redon, ai luminosi, intimi interni di Vuillard e Bonnard: Nel proseguire il percorso le forme a poco a poco evaporano, si sciolgono gli schemi tradizionali per frantumare il reale in una essenzialità astratta e lineare avviata da Delaunay , Kandinsky, Klee.
Con Giorgio de Chirico si lascia in modo definitivo il mondo reale per dare spazio alla metafisica, al surreale che vedrà in Max Ernst e René magritte i suoi massimi cantori. Oltre a questi celebrati artisti, la mostra di Rovereto ha il merito di portare alla ribalta nomi meno noti ai non specialisti ma significativi per il percorso dell’arte come ad esempio StaeklinRobert Mangold e Ellsworth Kelly.
Un ricco gruppo di opere di Picasso, Gris, Lèger e due delle famose “Composizioni” di Mondrian oltre alle aeree sculture di Calder, seguono nascita ed evoluzione del cubismo ed è Gerhard Richter con le sue foto-dipinte sospese fra realtà e illusione a traghettare nella realtà contemporanea – vedi l’espressionismo astratto americano – completando con suggestive sollecitazioni questo percorso d’arte pieno di sorprese ed emozioni.
In contemporanea al Museo De Pero l’Eni offre una mostra – sino al 10 gennaio – dedicata alla storia del marchio “Cane a sei zampe”, icona della pubblicistica italiana, esaltante il rapporto uomo-natura, la potenza, l’anticonformismo, la mitologia segnaletica.
La storia riveduta del cane a sei zampe rivaluta il prestigio dell’autore del disegno, Luigi Broggini, in precedenza attribuito al grafico Giuseppe Guzzi.I vari pannelli grafici presentano le policrome forme sponsorizzatrici dell’Eni, mentre le foto testimoniano le ardite presenze nel minato scacchiere petrolifero mondiale del grande Mattei detto il petroliere senza petrolio, la cui grandezza fu quella di aver intuito in anticipo i grandi sommovimenti geopolitici che stavano per verificarsi, primo fra tutti la rivoluzione post -coloniale con l’accesso all’indipendenza di nuovi Stati del terzo mondo.
Mart, Corso Bettini, 43 – Rovereto (Trento)
www.mart.trento.it
Orario: mar-dom 10-18, ven 10-21, lunedì chiuso
Biglietti: intero 10 € – ridotto 7 €