La Galleria Cardi, galleria d’arte moderna e contemporanea, presenta dal 28 aprile al 15 settembre 2015, in coincidenza con Expo Milano 2015, una retrospettiva del grande artista italiano Giuseppe Uncini (Fabriano 1929 – Trevi 2008) realizzata in collaborazione con l’Archivio Giuseppe Uncini.
Curata da Annamaria Maggi, la mostra è pensata per proporre al pubblico un excursus sintetico ma al contempo esaustivo, in grado di offrire una panoramica sulla produzione dell’artista: dai primi “Cementarmati” della fine degli anni ’50, agli ultimi “Artifici” del 2007-2008, passando per i “Ferrocementi”, i “Mattoni”, le “Ombre”, le “Dimore”, i “Muri d’ombra”, gli “Spazi di ferro” e le “Architetture”.
Nella pratica artistica di Giuseppe Uncini è fondamentale e determinante l’idea del ʿcostruireʾ.
Gli elementi che Uncini utilizza per le sue opere sono principalmente il cemento e il ferro, materiali che gli permettono di elaborare ʿoggettiʾ, che seguono il principio della costruzione architettonica e in cui si fondono magistralmente la forma, il disegno, il progetto e lo spazio, e cioè: pittura, scultura e architettura.
L’artista osserva con attenzione le caratteristiche del processo del costruire, soprattutto negli edifici in calcestruzzo e allo stesso modo realizza le sue opere lasciando a vista le matrici costruttive del cemento, del tondino di ferro, della rete metallica strutturale, nonché le impronte del legno sulla superficie della cassaforma di gettata.
È interessante notare quanto fu corretta l’intuizione critica di Emilio Villa che vide in Giuseppe Uncini un precursore di esperienze poveriste e minimaliste.
Dopo le recenti e importanti esposizioni nei Musei Italiani ed esteri, come l’ultima mostra tenutasi nel 2011 al Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno, a cura di Bruno Corà e Italo Tomassoni, e le importanti antologiche effettuate allo ZKM di Karlsruhe (2008), al MART di Rovereto (2008-2009) e alla Neue Galerie am Landesmuseum Johanneum di Graz (2009), il lavoro di Uncini viene presentato a Milano, alla Galleria Cardi.
Opera:
Cementarmato H pieno-vuoto-pieno, 1962, cemento e ferro, cm 200×110