“CERVELLO: LABIRINTO DI EMOZIONI”

Una musica costante

La Biblioteca di Terni (la prima risale al 1845) si sviluppa nel cuore della città, a Piazza della Repubblica, un punto dove si concentra il panorama ottico della gente.
Bct (Biblioteca Comunale di Terni) ristrutturata nel 2004, accoglie in diverse sezioni, servizi tradizionali e innovativi, dove la lettura si arricchisce di nuove modalità di comunicazione attraverso continui aggiornamenti: presentazioni di libri, letture teatralizzate, lezioni aperte, appuntamenti con gli autori, approfondimenti sulla storia locale, ma anche incontri per promuovere le nuove tecnologie, proiezioni di film, collegamenti in videoconferenza, giochi, divulgazione creativa per i più piccoli.

In questo ambito, la consulente della Biblioteca Stefania Fabri, ha proposto ai curatori della stessa, un’arte “nuova”, la Computer art di Ida Gerosa.
L’artista ha presentato un progetto molto articolato, una sorta di percorso compiuto attraverso proiezioni video di immagini in animazione create a computer.
Ogni video già colmo di significati, ha contribuito insieme agli altri a creare un racconto completo.
Abitualmente Ida Gerosa cerca di creare una fusione, una simbiosi con l’ambiente che ospita le sue installazioni. Per arrivare a proporre un’armonia generale.
Questa volta, proiettare nella Biblioteca ogni video con un’ambientazione differente, è servito anche a far capire che queste immagini “volano” e non si fermano in uno spazio predefinito. Possono avvolgerci, possono penetrare nel nostro spirito con grande libertà.
Il “Caos mentale” stava bene nello spazio angusto, costrittivo della nicchia esistente nel corridoio del primo piano. La “Paura” è riuscita a ripiegarsi su se stessa, tra la parete e il soffitto della stanza “infocataloghi”. La “Speranza” sulla parete sotto il soffitto di vetro, nel terzo piano, dichiarava anche la “speranza” si uscire verso la scala in alto. La “Nascita” proiettata su uno schermo molto grande, sparata nello spazio della chiostrina, sotto il soffitto di vetro diventava “pomposa” e, nello stesso tempo riusciva ad essere avvolgente e suadente. Sembrava che ci dovesse promettere qualcosa di positivo.
La Biblioteca si è rivista sotto un’ottica nuova, “trasformata” dalle installazioni video e dalle proiezioni di immagini fisse. Forse si è guardata con sorpresa, attenta a vedere con “occhi nuovi” spazi attraversati abitualmente e non più considerati.

Le installazioni di Computer art ci hanno permesso di entrare nei pensieri dell’autrice. Pensieri ricorrenti che dicono: “E’ forse la più sconvolgente avventura dell’essere umano che, attraverso la mente, riesce a guardare all’interno di se stesso e a meditare sulla sua vera natura.
L’approfondimento dei momenti che viviamo durante il nostro percorso è sempre filtrato dalla maniera di essere, dalla capacità di vedere le cose, ed è sempre così costantemente presente in noi da sembrare un suono musicale continuo.
E’ “una musica costante” che ci accompagna tutta la vita.
L’installazione che riflette questi pensieri, va vista come un viaggio attraverso alcune delle sensazioni, delle emozioni che il cervello assorbe ed elabora nel percorso della vita. Un labirinto, un percorso che si delinea come un fiume sulla riva del quale noi stessi, come spettatori, stiamo a guardare il nostro “riflesso”.
Il significato di questo percorso è nel nostro desiderio di cercare sempre di uscire dalle inevitabili situazioni di “buio” che qualche volta accompagnano la nostra vita. L’importante è superare ognuno di questi momenti per tornare a proiettarci con gioia e passione nella vita che ci è stata donata.”

L’installazione, permeata da “una musica costante”, ha raccontato questa caratteristica peculiare che appartiene ad ognuno di noi e ci accompagna per tutta la vita.
Abbiamo visto un’installazione lieve, evanescente, quasi irreale, sognante eppure molto presente, decisamente e fortemente penetrante. Le immagini in animazione di computer art permettono tutto questo.

Ma che cos’è la Computer art?
E’ un’arte immateriale che privilegia l’espansione della creatività. E’ la possibilità di lavorare con la mente, con la fantasia, con lo spirito senza per questo dover ricorrere alla manualità. E’ un’espansione dello spirito, è un rapporto privilegiato tra pensiero e visione.
E’ la possibilità di esaudire il desiderio di dare forma a qualcosa che si intuisce, ma che non si conosce ancora.
E’ l’arte che permette di aprire uno squarcio molto profondo nell’intimo di ognuno di noi; che, senza paura, penetra nel pensiero, nei sentimenti, nelle emozioni vissute, forse dimenticate, forse accantonate … e le fa rivivere; che con molta forza racconta la nostra antica essenza umana, pur se oggi quest’essenza è sollecitata in maniera nuova dagli stimoli esterni ed ha bisogno, appunto, di nuove strategie di espressione.

Quindi l’arte con questo mezzo?
E’ quella che spinge i critici, gli storici dell’arte a meditare non solo sui suoi oggetti, ma anche e soprattutto sui suoi metodi. A meditare sulle sue caratteristiche specifiche come l’interattività, la capacità di comunicazione, di partecipazione, di collaborazione. I trasformati rapporti tradizionali tra autore, opera e spettatore, ma anche i meccanismi stessi dei circuiti dell’arte e il suo contributo alla cultura.
Anche se per tanti è anche difficile parlare o scrivere delle opere virtuali e dello sviluppo vertiginoso dei siti web, e anche di tutte le opere vicine al computer che costituiscono una parte molto importante della produzione contemporanea.
Il primo passo verso una comprensione sarà accettare che il computer cambia il nostro rapporto con il tempo, la nostra maniera di vivere o di rivivere, di anticipare, di attraversare l’arte. Cambia il nostro rapporto con lo spazio.
Non solo per fare arte con un computer, ma soprattutto per capirla, la prima cosa da accettare è l’idea di avere davanti un mezzo, solo un mezzo che fa da tramite tra noi, il nostro pensiero e l’opera finita. La base è conoscerne perfettamente l’uso e quindi mettersi in sintonia con le opportunità offerte per arrivare ad ascoltare se stessi, il proprio pensiero stimolato e trasformato attimo dopo attimo.
Quindi l’importante è “usare” il mezzo e mai “farsi usare”.

Del resto, l’arte elettronica in genere, la computer art in particolare è quella che maggiormente rappresenta il mondo contemporaneo.
Oggi, momento in cui tutto appare normale e “assorbito”, forse per la prima volta nella storia, ci rendiamo conto che l’arte non copia o modifica la realtà, ma la inventa. Ci muoviamo dentro questo nuovo mondo in costruzione intuendo, creando possibili strade alternative, pur se guidati da leggi ferree.
La grandiosa differenza con le circostanze passate sta nella possibilità di svincolarsi dai limiti delle normali percezioni; con l’immaginazione possiamo dare una nuova forma non solo agli oggetti, ma soprattutto alla sensibilità. Ecco, riusciamo così a “vedere” anche l’arte con occhi nuovi.
E giorno dopo giorno contribuiamo alla creazione e alla diffusione di un’arte immateriale che ci appartiene profondamente, di un’arte che sta cambiando la storia. Sta reinventando “una” storia. Una storia dell’arte.

Due video, “Caos mentale” e “Nascita” sono stati accompagnati dalla musica elettronica di Enrico Cosimi.

”Cervello-Labirinto di emozioni-Una musica costante” di Ida Gerosa
Biblioteca comunale di Terni,
Piazza della Repubblica,1-Terni
tel. 0744 549078 – 549053
bct@comune.terni.it, www.bct.comune.terni.it
2-10 marzo 2006
Orario di visita: ore 17,30-19,30
ore 18,00 Incontro con Ida Gerosa e Stefania Fabri, conversazione sulla computer art.
ore 18,30 Inaugurazione delle videoinstallazioni.
2 marzo ore 18,00-23,00