A Bologna, entrano nel vivo le celebrazioni per Charles Chaplin, nel trentennale della scomparsa. L’evento Chapliniana, promosso dalla Cineteca del Comune di Bologna, inizia con la presentazione di un titolo che raccoglie tre mediometraggi con l’accompagnamento dell’orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta dal maestro Timothy Brock.
Al pubblico sonoro dei film muti, si è sostituito il pubblico muto dei film sonori. Ma il cinema non è mai stato muto. Anche le pellicole prima dell’invenzione del sonoro godevano di colonne sonore create apposta. Le partiture ufficiali sono oggi oggetto di attenta ricerca filologica da parte di musicisti e restauratori per poter offrire la migliore delle visioni possibili.
I titoli a cui Charles Chaplin lavorò prima del 1931 nascono senza quella partitura che sarà poi lo stesso Chaplin a scrivere al tempo del suo esilio in Svizzera. Nel 1959 creerà la Chaplin Revue con modifiche di montaggio e musiche create per l’occasione.
Un balsamo per gli occhi: spesso i capolavori del muto sono relegati a una visione malsana che non restituisce loro il fulgore naturale. E nelle sette serate per Chaplin (5 a teatro, due allestite nella piazza della città) le pellicole restaurate ritrovano il vigore perso sotto anni di polvere e graffi.
I tre mediometraggi visti A Dog’s Life (Vita da cani, 1918), Shoulder Arms (Charlot soldato, 1918), Pilgrim (Il pellegrino, 1923) rappresentano tutta la densità comica, tutta la sintesi del movimento in pose coreografiche e acute. In A Dog’s Life Charlot inizia a delineare una delle sue situazioni preferite: terrorizzato dalla polizia nel suo stato di inadatto per il mondo normale si impegna e si affida a fughe maldestre nel vero e proprio tentativo di evadere dalle logiche del reale. André Bazin sosteneva che la ritirata battuta alla svelta con una mano a tener stretto il cappello era già “l’indice di una vaga consapevolezza che si denuncia da sé”. Le pedate ai poliziotti, le salsicce rubate ai chioschietti per la strada sono i luoghi in cui la gag emerge prepotente anche perché dilatata nel tempo. Charlot non ruba mai una sola focaccina, ma aspetta di vuotare l’intero vassoio per poi sgranare gli occhi e trotterellare via. Non solo, in questo primo mediometraggio si assiste al “senso del provvisorio”, tratto costante dello stile di Charlot. Il suo modo di aggirare la difficoltà non supera l’istante, non va oltre il particolare come quando, nel sonno, tappa gli spifferi del muricciolo dove si è accoccolato, non curandosi di stare dormendo all’aperto. In Pilgrim, ferma un matterello nel ripiano più alto di una credenza con una bottiglia di latte che, naturalmente, gli servirà pochi istanti dopo: l’utensile gli piomberà per l’ennesima volta sulla testa. Però il senso del provvisorio di Charlot ha un’astuzia straordinaria che gli permette di cavarsela anche nelle peggiori situazioni. Nella famosa gag di Charlot travestito da albero in Shoulder Arms, lo si vede intento a districarsi e a liberarsi addirittura di tre soldati nemici e in seguito a catturarne tredici con il metodo dell’accerchiamento. Il campo di battaglia è per Charlot un momento di cortocircuito. L’immagine della guerra e delle sue bombe sibilanti che atterrano tra i sacchi di sabbia non fa arretrare di un passo la risata: la sua trincea è un crocicchio angusto tra Broadway e Rotten Row in cui per accendere le sigarette si alza un braccio e si aspetta il fuoco e per aprire le bottiglie e si alza un braccio e si aspetta un colpo.
The Chaplin Revue, dunque, manifesta al meglio la gioiosa crudeltà del mondo che Charlot fronteggia con la sua astuzia disarmante.
The Chaplin Revue (1959, 131’): (A Dog’s Life (Vita da cani, 1918), Shoulder Arms (Charlot soldato, 1918), Pilgrim (Il pellegrino, 1923).
Regia: Charles Chaplin, Sc.: Charles Chaplin. Mu.: Charles Chaplin. Direzione musicale: Eric James. Prod.: Roy Film Establishment – United Artists, Charles Chaplin 35mm. Didascalie inglesi. Da: Cineteca del Comune di Bologna e Roy Export Company Establishment.
Restaurato nel 2002/2003 presso L’Immagine Ritrovata. Il negativo della “Chaplin Revue” era stato stampato nel 1959 adottando il metodo dello stretch-printing. Il restauro è stato eseguito partendo dai materiali più vicini ai negativi originali che Charles Chaplin aveva rimontato per l’uscita del 1959. Musiche originali di Charles Chaplin eseguite dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, restaurate e dirette da Timothy Brock.