Mira, 22 Marzo 2006. Il teatro Villa dei Leoni segna ancora una volta il tutto esaurito. A richiamare l’attenzione del numeroso pubblico accorso, questa volta, tocca ad uno strano trio: il noto scrittore Erri De Luca, l’incredibile cantautore Gianmaria Testa e il virtuoso musicista Michele Mirabassi.
I tre, seduti attorno ad un vecchio tavolo in compagnia di una bottiglia di “pessimo” barbera piemontese, di due chitarre e di un clarinetto, ci (ri)raccontano, a loro modo, la storia di Don Chisciotte, l’indimenticabile cavalier errante creato nel 1597 dalla penna di Cervantes, e di tutti quelli che come lui, lungo il tappeto degli anni recenti, hanno saputo combattere contro lo strapotere dell’ingiustizia.
I moderni Chisciotte sono mossi unicamente dalla convinzione che, in ogni luogo e in ogni epoca, ognuno ha il diritto e il dovere di protestare e combattere contro la tirannia del sopruso.
Gli invincibili dunque, non sono quelli che non vengono mai battuti ma, al contrario, coloro che non si arrendono malgrado le sconfitte.
Lo spettacolo si srotola attorno a tre temi centrali: l’amore, la guerra e la prigionia, e lo fa attraverso la testimonianza di chi queste esperienze le ha vissute in modo quanto mai intenso: i poeti Brecht, Hikmet e Ungaretti sono solo i nomi più noti di questa pregna galleria di testimonianze poetiche a cui De Luca presta la voce, Testa la chitarra e Mirabassi i voli pindarici del suo magico clarinetto.
Il clima che si respira, malgrado l’importanza degli argomenti trattati, è comunque molto informale; i tre attorno al suddetto tavolo snocciolano temi, argomenti e canzoni in un atmosfera da taverna che non può non mettere il pubblico a proprio agio, alternando momenti lirici e drammatici a battute, ora sapientemente ironiche e ora irresistibilmente comiche.
I duetti vocali, parlati e cantati, tra De Luca e Testa rimandano a quelli tra Chisciotte e il suo fedele scudiero Sancho Panza, ai quali Mirabassi funge da “correlazione oggettiva” con le fantastiche alchimie del proprio strumento.
L’accendersi e lo spegnersi delle sobrie luci di scena scandisce il tempo della performance teatral-musicale, preannunciando con il suo alternarsi i repentini cambi d’argomento. Le questioni di grande attualità certo non mancano nel convivio scenico; vengono così citati i Chisciotte della Val di Susa, i Chisciotte confinati nei centri d’accoglienza temporanea e quelli ingiustamente carcerati nei più svariati stati del mondo.
Uno spettacolo apertamente schierato a favore del debole cittadino dunque, che però proprio per questo risulta essere troppo garbato nella sua incapacità di calcare la mano e nell’andare in profondità rispetto agli argomenti esposti.
La sensazione è che, malgrado l’eccellenza di ognuno dei protagonisti nel proprio campo di competenza, assieme, generino un modesto e forse un po’ troppo superficiale tentativo di invocare il fascino della figura del Magnifico Perdente, tanto cara alla letteratura di genere, senza mai riuscirci veramente.
Uscendo da teatro dunque il giudizio non è negativo, ma si ha la consapevolezza che questi tre magnifici novelli Chisciotte prestati al teatro, altrove sarebbero risultati dei perfetti Buddha, lanciati più che mai nell’eternità dorata della loro reale sapienza.
CHISCIOTTE E GLI INVINCIBILI
di Erri De Luca
con Erri De Luca, Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi
www.teatrovilladeileoni.it