“CHRISTINE CRISTINA” di Stefania Sandrelli e Giovanni Soldati

Una femminista nel Medioevo

Quasi contemporaneamente ad Agora, arriva nelle sale un altro film che – con mezzi economici molto più limitati – riscopre un personaggio femminile del passato per trarne insegnamenti per l’oggi. Stefania Sandrelli per questo suo esordio alla regia ha scelto Cristina da Pizzano (Christine de Pizan), scrittrice di natali italiani vissuta in Francia tra XIV e XV secolo.

Christine de Pizan è stata una figura che ha suscitato discussione tra le scrittrici femministe del ’900: perlopiù considerata un’anticipatrice dell’emancipazione delle donne, è stata talvolta guardata con qualche perplessità per la sua sottolineatura e accettazione di virtù tradizionalmente attribuite alle donne come la pazienza, la compassione, la gentilezza. Il film mette in luce questa temi nel pensiero di Christine e vi aderisce – presentando il film la neo-regista ha detto che la protagonista “ci insegna la grazie e la pazienza, doti messe da parte, come se il femminismo si dovesse adattare a un modo di pensare maschile” (“Corriere della sera”, 5 maggio 2010).

Il film segue le vicende di Christine a partire dal momento in cui, con la morte di Carlo V, viene allontanata dalla cerchia regale, ed è costretta, assieme ai due figli, a un difficoltoso peregrinare per la Francia dilaniata dalle lotte tra Armagnacchi e Borgognoni. Quello che emerge è il ritratto di una di una madre capace di affrontare le avversità senza perdere la dolcezza e di una donna che, in anticipo sui tempi, conquista la propria indipendenza come scrittrice.

Il film – facendo dello scontro tra Christine e Gontier, difensore del Roman de la rose, uno degli assi portanti della storia – prende posizione a favore di una concezione dell’arte che non sia “vuota belluria”, ma sappia parlare in modo accessibile al pubblico e si ponga dalla parte degli umili (questa presa di posizione potrebbe anche essere letta come un omaggio della Sandrelli a una certa idea di cinema, “semplice” e popolare, di cui il suo cinquantennale lavoro di interprete è stato testimonianza).

I modi con cui questi temi sono affrontati rendono Christine Cristina simile a un dignitoso sceneggiato televisivo, di quelli della televisione del tempo che fu, che si proponeva finalità pedagogiche, cercando, con semplicità di racconto, di far conoscere al pubblico personaggi ed eventi storici. Se è apprezzabile l’intento di far conoscere una figura interessante come Christine de Pizan, vanno rilevate anche le semplificazioni narrative (gli scontri così plateali con Gontier, la stessa definizione, talvolta schematica, dei personaggi) di cui a tratti il film soffre.

Forse sarebbe meglio sorvolare su alcune discutibili scelte scenografiche (l’arca di Charleton, che sembra un angolo abbandonato di un parco giochi), mentre si possono segnalare i due momenti con Roberto Herlitzka (Sartorius), due dialoghi con la protagonista che sono in realtà monologhi: godibilissimi, per qualità di scrittura (immaginiamo che ne sia responsabile Giacomo Scarpelli, il quale, essendo docente di Filosofia all’Università di Modena, oltre che sceneggiatore, si sarà divertito a mettere in bocca all’attore frasi sulla vanità delle dispute accademiche…) e di interpretazione.

Titolo originale: Christine Cristina
Nazione: Italia
Anno: 2009
Genere: Storico
Durata: 92’
Regia: Stefania Sandrelli e Giovanni Soldati
Cast: Amanda Sandrelli, Alessio Boni, Alessandro Haber, Paola Tiziana Cruciali, Blas Boca Rey, Naomi Marzullo, Nicholas Marzullo, Sara Bertelà, Stefano Molinari, Antonello Attili, Paolo De Vita, Mattia Sbragia, Roberto Herlitzka
Produzione: Cinemaundici e Diva in collaborazione con Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 7 Maggio 2010 (cinema)