Alle Tese delle Vergini, nello spazio dell’Arsenale di Venezia, il 5 e 6 giugno è andato in scena “Glow” della compagnia australiana Chunky Move.
Arte e tecnologia a volte si fondono insieme in un connubio perfetto. E lo spettatore viene trascinato in un altra dimensione, onirica e surreale in cui il corpo di una ballerina si muovesu un tappeto bianco creando con la luce, e attraverso il corpo, uno spettacolo sempre diverso. Questo è Glow, lo spettacolo della compagnia australiana Chunky Move andato in scena il 5 e 6 giugno alle Tese delle vergini nell’ambito del 7. Festival Internazionale di Danza Contemporanea diretto da Ismael Ivo.
Striscie bianche luminose nello spazio nero. Colpi di luce che rendono visibile a tratti il percorso a terra della danzatrice. Una silhouette bianca, incandescente. Pavimento bianco, pareti nere: pavimento che diventa la superficie ideale dove disegnare con il corpo linee e curve viola che sfumano verso il nero per poi tronare bianche. Nell’assolo Glow,fondato sul connubio tra danza e nuove tecnologia, Gideon Obarzanek (direttore della compagnia di Melbourne Chunky Move) si pioniere di un nuovo modo di vedere la danza. Con questo gruppo, fondato nel 1995, Obarzanek ha vinto a New York un Bessie Award e, proprio con Glow, il Best dance Work al Live Performance Australia Helpmann Awards.
L’assolo presentato a Venezia è il frutto di una collaborazione nata per caso tra Obarzanek e l’ingegnere di sotware interattivi Fieder Weiss, che grazie alle più avanzate tecnologie video interrative è riuscito a ricreare un ambiente digitale che può essere generato in tempo reale in risposta al movimento dei danzatori. I gesti del corpo vengono estesi e a loro volta manipolano la produzione video che si produce intorno al movimento stesso rendendo ogni performance diversa dalla successiva.
Sicuramente un effetto di sicuro impatto visivo, accentuato anche dal movimento della danzatrice che, in Glow, utilizza il pavimento come una tela su cui dingere con la luce attraverso il proprio corpo. Ma avviene una sorta di trasformazione nel corso della performance: se all’inizio il corpo sembra tutt’uno con il sistema interattivo, successivamente le figure proiettate dal performer assumono una vita propria staccata da esso, che influenza anche il movimento stesso dalla danzatrice. Una trasformazione che alla fine conduce alla separazione tra il corpo del performer e la sua immagine proiettata.
CHUNKY MOVE “Glow” (2006, 30’) [prima europea]
Ideazione e coreografia: Gideon Obarzanek – Ideazione e sistema interattivo: Frieder Weiss – Musica originale e sound design: Luke Smiles, Motion Laboratories
Con: Kristy Ayre, Sara Black
Prima mondiale: Melbourne 2006
www.chunkymove.com