“COME L’OMBRA” di MARINA SPADA

Gli invisibili

Giornate degli Autori
Claudia vive una tranquilla routine metropolitana: lavora in una agenzia di viaggi, studia russo, frequenta un paio di amici come migliaia di altre single. Per fare un favore al nuovo insegnante di russo, Boris – per il quale prova una certa attrazione – Claudia ospita, poco prima di partire per le vacanze, una giovane ragazza ucraina di nome Olga. Una novità che in qualche modo cambierà il suo modo di vivere.

Ci sono molti modi per parlare degli “invisibili”, degli emarginati dei nuovi poveri e dei migranti che circondano la nostra vita, spesso fatta di tante piccole abitudini codificate e perciò tanto più rassicuranti. Quando Claudia incontra Olga non è né simpatica, né cordiale, ma, superata l’iniziale diffidenza, si crea lentamente tra le due donne un clima di complicità. Quando Olga scompare, Claudia decide di rinunciare alla proprie vacanze già programmate con gli amici e cerca di rintracciare, senza successo, Boris. Alla ricerca di Olga, Claudia scopre poco per volta ambienti a lei estranei, fino alla telefonata della polizia, che confermerà i peggiori presentimenti.


Come l’ombra
è un film non convenzionale: nei tagli, nelle inquadrature, nei colori con cui la fotografia di Gabriele Basilico ritrae una Milano estiva quasi disabitata, in alcuni dei dialoghi che improvvisamente scivolano dietro un vetro o il lunotto di una macchina e che lo spettatore deve intuire e rielaborare sulla base di quanto avviene e avverrà. La nascente amicizia tra le due – e la successiva scomparsa della giovane ucraina – è anche il pretesto per spingere il nostro sguardo distratto verso un mondo distante, eppure così vicino. Come ha spiegato la stessa regista “Nella vita quotidiana ognuno di noi risulta invisibile a molti altri e anche quando coloro che ci sono vicini, amici e parenti, sembrano ‘vederci’ spesso noi non ci sentiamo realmente visti”. Proprio come un’ombra.

La ricerca di Olga da parte di Claudia arriverà fino alla “piccola Kiev” di Milano, nella zona della metropoli in cui si ritrovano gli emigrati per consegnare pacchi da far pervenire alle famiglie e mantenere vive le proprie radici. Ma porterà la protagonista a scoprire storie e situazioni difficili e tristi, sulle quali il film non si sofferma e non si erge a giudice, assegnando allo spettatore il compito di riflettere e proseguire la ricerca. Claudia, ben interpretata da Anita Kavros, dovrà affrontare le proprie insicurezze e prenderà decisioni inaspettate e impreviste che la faranno uscire dal protettivo guscio di solitudine in cui è vissuta fino a quel momento. Un esempio di cinema indipendente che fa riflettere anche grazie ad un equilibrio narrativo sottolineato da tempi dilatati e lunghi silenzi.

Girato in digitale, proiettato in prima mondiale e unico film diretto da una donna tra i dodici prsenti a questa terza edizione delle Giornate degli Autori, Come l’ombra è il secondo lungometraggio girato da Marina Spada dopo Forza cani, uscito nel 2002. La speranza è che questa opera, il cui titolo si ispira ad una poesia della poetessa russa Anna Achmatova, trovi grazie alla vetrina veneziana, un suo spazio nelle sale, per poter confermare che il cinema italiano ha ancora qualcosa da raccontare e da dire.

COME L’OMBRA
regia: Marina Spada
cast: Anita Kravos, Karolina Dafne Porcari , Paolo Pierobon
sceneggiatura: Daniele Maggioni
fotografia: Sabina Bologna, Giorgio Carella
montaggio: Carlotta Cristiani
musica: Tommaso Leddi
produttore: Daniele Maggioni, Francesco Pamphili
produzione: Ombre Film, Film Kairòs
paese: Italia
anno: 2006
durata: 87′
Uscita: Venezia 2006