Una settimana nell’incantevole cornice della ridente cittadina innevata di Courmayeur interamente dedicata al Noir nei libri e al cinema, in Italia e nel mondo. Il festival in sé appare davvero ben curato, dal logo (il classico ispettore/detective – un uomo in soprabito, gambe aperte in segno di sfida, cappellaccio e sigaretta fumante – che compare al ciglio di una porta che, con ogni probabilità, ha appena smesso di cigolare, alle conferenze, allo spazio parallelo Mininoir per bambini e ragazzi, ai film in concorso.
Tra gli incontri sul tema, piuttosto interessante è stato quello di domenica mattina. Tema della prima parte: Strategie editoriali e Noir: editori a confronto. Al tavolo dei relatori sedevano: Maria Giulia Castagnone di Piemme, Sandrone Dazieri, consulente di Mondadori, Jacopo De Michelis di Marsilio, Paolo Repetti di Einaudi e Marco Tropea di Marco Tropea Editore, moderati da Gaetano Savatteri. Al centro della discussione è stato il diffondersi sempre maggiore di autori di noir di successo al punto di arrivare a detenere un vero potere sia contrattuale sia nel determinare il gusto letterario del momento. Questo però non dev’essere sufficiente, sembra essere la conclusione, per gli autori esordienti, a ricalcare le orme di personaggi come Lucarelli, o De Cataldo, entrambi in sala – come non notarli? – ed entrambi al centro di altre conferenze. Questo perché le mode, soprattutto quelle letterarie, non sottostanno a regole matematiche precise, come ha dimostrato l’intervento di Paolo Repetti, già è successo qualche anno fa con la cosiddetta ‘Gioventù Cannibale’ cui seguirono valanghe di imitazioni, squartamenti & Co. sempre per lo più ambientati in supermercati e affini.
Altrettanto interessante è stato il secondo intervento della giornata, sulle ‘Nuove forme di comunicazione: booktrailer, internet e videogame a servizio del noir’’. Con testimonianze di Christopher Baer, Raymond Benson, Alessandro Canale, Fabio Legnani di Bonsai Ninja e Loredana Lipperini, coordinati da Piero Negri. Si è parlato, qui, di booktrailer ovvero spot di alto valore artistico–cinematografico che pubblicizzano libri e che, come ha sostenuto Alessandro Canale che ne ha prodotto uno per proporre il proprio romanzo agli editori, dovrebbero passare in TV come i già noti trailer per i film in uscita. Si è parlato di internet e di blog – diari/giornali personali in rete che permettono il continuo scambio di idee e opinioni tra i molti autorevoli bloggers della ‘blogosfera’ – come mezzi di creazione di vere e proprie comunità letterarie forti e in piena espansione. Si è parlato e discusso a lungo e in profondità di argomenti per i quali il tempo sembra essere sempre troppo breve. Restano molti punti di riflessione su una forma di scrittura che tocca le paure più nascoste e infantili dell’animo umano e sulle tecnologie sempre più avanzate che ne supportano e acutizzano i canali espressivi. Il festival convince e fidelizza: si inizia ad attendere l’anno prossimo per scoprire…come va a finire.