Quattro anti-eroi testimoniano le atrocità di un’Argentina che fu e mai più dovrà essere. Un tirannico regime militare rapisce e uccide, tra il 1973 e il 1983, almeno 30000 persone, che d’improvviso scompaiono nel nulla, in nome di una repressione militare anti-democratica, volta all’azzeramento del pensiero umano. Le Madri e le Nonne di Plaza de Mayo (Buenos Aires) continuano a cercare i loro cari scomparsi, desaparecidos. Mai più regimi, mai più paura e timore per la propria, individuale libertà d’espressione. Mai più barbarie in nome di un’ideologia, qualunque essa sia.
“Prima uccideremo tutti i sovversivi, poi i loro collaboratori, poi i simpatizzanti, poi gli indifferenti ed infine i timorosi”. Questo è solo uno degli innumerevoli slogan del Regime Militare fascista (insediatosi al potere con un Golpe nel 1976 ai danni di Isabel Peron), e racchiude perfettamente il seme dell’odio da cui nasce e si sviluppa l’intera trama del film.
Quando Adrian Caetano, uruguagio di Montevideo, all’età di 16 anni si trasferisce in Argentina, trova ben vivi i segni di un intero Paese che, ormai desto dall’incubo della tirannia, inizia una lunga e dolorosa presa di coscienza, che ha visto più volte indultati i colpevoli delle barbarie commesse, nonostante una prestigiosa commissione d’inchiesta, presieduta dallo scrittore Ernesto Sabato, abbia inequivocabilmente intitolato il suo rapporto: “MAI PIU’”. E’ solo sotto il mandato presidenziale di Nestor Kirschner che i colpevoli vengono condannati: “Ni olvido, ni perdòn” (Niente oblio, niente perdono), queste le sue parole durante la ricorrenza del XXVIII anniversario del colpo di stato, che continuano a riecheggiare senza fine.
Il film, tratto da una storia vera e adattato dal libro di Claudio Tamburrini Paese Libre – La fuga de la Mansiòn Serè, inizia quando un commando, agli ordini del governo militare fascista, rapisce a Buenos Aires, prelevandolo da casa, Claudio Tamburrini, portiere di una squadra di calcio di serie B, e lo trasferisce in una vecchia e tetra villa di Moron, località alla periferia della capitale usata come prigione clandestina. Da qui parte e si sviluppa una storia di abusi, resi dal regista (pluri-premiato come una delle luci più luminose dell’intero cinema sudamericano, con i precedenti successi di Bolivia e Un Oso Rojo, rispettivamente nel 2001 e 2002) nel modo più naturale e spontaneo possibile, senza mai indugiare su particolari che avrebbero potuto rendere il film un horror fatiscente.
Invece Caetano evita abilmente tale pericolo, senza per questo trascurare il realismo delle immagini, rese nude e crude grazie a un mix di riprese con macchine a spalla e a un abile lavoro, che vede nella ricerca di un’immagine ad alto contrasto con colori non saturati, grazie alla tecnica del “bagno di sbianca” (processo di lavorazione della pellicola), il giusto tramite per arrivare a un meraviglioso risultato fotografico (svolto minuziosamente da un puntuale Apezteguia), in cui risalta l’aspetto grezzo e granuloso, con neri molto profondi, ancor più accentuati dall’uso di lenti bifocali in grado di raddoppiarne la potenza visiva.
Tra gli attori, segnaliamo l’ottima interpretazione del già premiato protagonista Rodrigo de la Serna (Claudio visto in Diari della motocicletta e attualmente a Stoccolma, dove ha incontrato Caetano per raccontargli la sua storia), oltre ai validi Pablo Echarri, Nazareno Casero, Lautaro Delgado e Matias Mormorato.
“L’essenza del film era tutta lì: quattro giovani, nudi in tutti i sensi, travolti dalla tempesta, feriti, terrorizzati, che correvano senza sapere dove sarebbero finiti”, ripete più volte il regista.
Quattro anti-eroi, sopravvissuti, che agiscono spontaneamente.
Titolo originale: Crónica de una fuga
Nazione: Argentina
Anno: 2006
Genere: Thriller
Durata: 102′
Regia: Adrián Caetano
Sito ufficiale: www.cronicadeunafuga.com
Cast: Nazareno Casero, Rodrigo De la Serna, Pablo Echarri
Produzione: 20th Century Fox de Argentina, Instituto Nacional de Cine y Artes Audiovisuales, K&S Productions
Distribuzione: Fandango
Data di uscita: Cannes 2006
04 Maggio 2007 (cinema)