Crossing Over, film drammatico diretto da Wayne Kramer, racconta l’intreccio di alcuni destini, per necessità o per caso, di persone in attesa della naturalizzazione americana, di cittadini americani e di clandestini, ognuno intento a portare avanti la propria battaglia.
Il crossing-over, biologicamente, è il meccanismo di ricombinazione del materiale genetico proveniente dai due genitori, è un processo completamente casuale, che aumenta la possibilità di adattamento alle condizioni ambientali e, più in generale, la variabilità della specie.
I protagonisti del film di Kramer lottano per arrivare ad adattarsi alle condizioni sociali richieste per la green card, per scappare da una vita disagiata e rifugiarsi nel sogno americano, alla ricerca di un futuro migliore.
Crossing Over racconta la speranza e i sacrifici per ottenere il permesso di soggiorno, che spesso hanno un costo: molti ottengono la cittadinanza legalmente, altri non ci riescono e si ritrovano in un paese in cui tutto, virtualmente, può essere comprato, dove la valuta può essere il sesso, la violenza e il tradimento.
Max Brogan (Harrison Ford) è un agente dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) di Los Angeles, si occupa delle migliaia di persone che cercano di entrare negli Stati Uniti; svolge il suo lavoro con visibile umanità. La sua battaglia è quella che gli USA affrontano oggi. Brogan, il suo collega Hamid Baraheri (Cliff Curtis), l’avvocato difensore Denise Frankel (Ashley Judd) e suo marito Cole (Ray Liotta), che si occupa di giudicare l’ammissibilità dei permessi, intersecano i loro destini a quelli di una messicana clandestina a Los Angeles (Alice Braga) e del suo figlio piccolo; a quelli di una giovane studentessa di origini del Blangadesh (Summer Bishil) i cui temi provocatori attirano l’attenzione del FBI; a quelli di un’attrice australiana (Alice Eve) e del musicista inglese – unica nota spensierata e positiva del film – (Jim Sturgess) e a quelli dell’adolescente coreano (Justin Chon) la cui famiglia è in attesa della naturalizzazione.
Siamo lontani da film corali con un impatto emotivo e vertiginoso, che mostrano senza pudore il paradosso sociale, come Crash – Contatto fisico (2004) di Paul Haggis; e non ci si avvicina nemmeno ad altri film corali di denuncia sociale, con sofisticato impianto scenico, come Traffic (2000) di Steven Soderbergh.
La narrazione di Crossing Over è apprezzabilmente equilibrata, anche se cadenzata da sequenze troppo lunghe e da una visione profetica della salvifica green card. Kramer esalta l’importanza di diventare cittadini americani, e adempie questa sua missione attraverso diversi personaggi, con le loro storie.
Le vicende personali dei protagonisti appassionano, ma non scalfiscono i sentimenti dello spettatore. Gli stessi ruoli sono a volte opachi, a volte troppo marcati (come il ciondolo appeso al collo della Judd); Harrison Ford interpreta un personaggio cucito su misura per la sua aria finto burbera; Ray Liotta ha una continua plasticità facciale, risaltata da un ingrato Kramer che non gli fa onore con i ripetuti primi piani. Ashley Judd, speranza femminile di quest’opera, è intrappolata dentro un personaggio poco abbozzato.
Per questo suo secondo film Kramer, nato in Sud Africa, naturalizzato americano nel 2000, ha riunito i suoi collaboratori del suo primo successo The Cooler, del 2003.
Il film è uscito nelle sale americane a fine febbraio 2009, ma con una durata inferiore di circa 20 minuti rispetto alla versione originale: la Weinstein Company, che lo ha prodotto e distribuito, ha ritenuto Crossing Over troppo crudo e drammatico in alcune parti, preferendo l’eliminazione di alcune scene. In Italia Crossing Over ha avuto la sua anteprima al Taormina Film Festival.
Titolo originale: Crossing Over
Nazione: U.S.A.
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 113′Regia: Wayne Kramer
Cast: Harrison Ford, Ray Liotta, Sean Penn, Ashley Judd, Cliff Curtis, Alice Eve, Alice Braga, Summer Bishil, Jaysha Patel, Merik Tadros, Melody Khazae
Produzione: C.O. Films
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 26 Giugno 2009 (cinema)