Dopo 3 lunghi anni d’attesa, molte polemiche e varie vicissitudini è tornata nella sua collocazione originaria, il Duomo di Castelfranco Veneto, la celebre Pala del Giorgione. Un ritorno salutato dal suono delle campane di tutte le chiese della cittadina trevigiana.
L’esilio veneziano della Pala, iniziato per la necessità di un restauro conservativo e poi prolungatasi tra le proteste dei cittadini – che temevano che il quadro rimanesse esposto definitivamente presso le Gallerie dell’Accademia – si è finalmente concluso e Castelfranco Veneto rientra in possesso di una delle più belle opere del maestro, nato proprio in questa cittadina attorno al 1478.
La celebre “Madonna in trono con il Bambino e i santi Francesco e Nicasio”, databile tra il 1503 e il 1504,verrà ospitata dalla Cappella Costanzo del Duomo, che nel frattempo è stata sottoposta ad una complesso insieme di interventi tali da trasformarla in una sofisticata “teca tecnologica” in grado di assicurare una perfetta conservazione preziosa tavola.
Nel dipinto, una delle poche opere certe del sono raffigurati, sullo sfondo di un paesaggio, la Madonna in trono con il Bambino e, in primo piano, san Francesco e san Nicasio. Si tratta di un’opera fortemente innovativa rispetto alle alte pale dell’epoca per l’originale architettura ‘piramidale’, con la Madonna seduta su di un trono altissimo, quasi innaturale, immerso nella luce effusa da un paesaggio tutt’altroc he aulico, fatto di campagne e colline.
Il ritorno del quadro di Giorgio (o Zorzi) da Castelfranco rappresenta un evento importantissimo per la città, che è molto legata a quest’opera, che si può definire a tutti gli effetti parte integrante della storia locale.
Sono in progetto inoltre tutta una serie di iniziative collegate a questo evento, tutte finalizzate a promuovere la città e a legarne in maniera ancora più chiara il nome a quello del Giorgione.
Tra le altre cose, si apriranno le porte di un altro tesoro, praticamente sconosciuto, del Duomo: la Sacrestia dell’Abate Mitrato, scrigno di oggetti di culto ma soprattutto luogo dove è custodito il nucleo più importante di un capolavoro disperso e in gran parte perduto: il ciclo di affreschi che Paolo Veronese realizzò nel 1551 per la villa Soranza di Treville.
Appena fuori dal Duomo è possibile visitare inoltre la cosiddetta “Casa del Giorgione”, un edificio medievale che deve il nome ad una fregio, attribuito al Maestro, che ne impreziosisce il salone del piano nobile.
Castelfranco, Città del Giorgine. Il ritorno della Pala
Presentazione alla Stampa: mercoledì 7 dicembre 2005, ore 15
Solenne presentazione alla Città: giovedì 8 dicembre 2005Per informazioni turistiche: IAT di Castelfranco Veneto, tel. 0423.491416.
Casa di Giorgione: tel. 0423.725022 direzione@biblioteca.castelfrancoveneto.tv.itUfficio Stampa: Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
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