Esistono luoghi in grado di sollecitare particolari suggestioni, quasi fossero porte che collegano passato e presente. E’ il caso di Mazara del Vallo, già tappa di un Viaggio dell’Amicizia (2008). Ravenna Festival ha scelto di tornarci con il Teatro delle Albe che ha dato vita a un nuovo, festante laboratorio. E’ nato così Cercatori di tracce, regia di Marco Martinelli e Alessandro Renda, già applaudito appunto a Mazara del Vallo e a Palermo, il 7 giugno (alle 22.00) nel Teatro di Mirabilandia, sarà il prologo della 21^ edizione di Ravenna Festival (9 giugno – 13 luglio). In scena sessanta adolescenti mazaresi, siciliani e tunisini insieme; con loro i musicisti Enzo e Lorenzo Mancuso, autorevoli ricercatori della tradizione culturale siciliana.
In origine lo spettacolo doveva essere allestito alla Rocca Brancaleone; le ‘prime’ siciliane hanno però messo in evidenza la necessità dei ragazzi di ‘comunicare’ con il pubblico in maniera diretta, quasi fisica. Il palcoscenico della fortezza veneziana non rendeva possibile questa interazione: è stato così scelto il Teatro di Mirabilandia, perfettamente in grado di rispondere alle richieste degli adolescenti-attori. La direzione del Parco Tematico, fra i più grandi d’Europa, si è subito messa a disposizione di Ravenna Festival. Non solo: ha anche offerto ai sessanta mazaresi una giornata di svago; i ragazzi trascorreranno l’intera domenica 6 giugno al Parco, fra Katun e Discovery, Ghostville e Rio Bravo; vi torneranno la mattina successiva per le prove dello spettacolo.
Cercatori di tracce è il primo evento di un Trittico, costituito da due spettacoli e un film, ideato e curato da Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Alessandro Renda. Un percorso di andate e ritorno, con al centro il Canale di Sicilia, striscia del Mediterraneo che negli ultimi quindici anni è stato segnato da tragedie continue. Oggi quel luogo di frontiera può sperare di trasformarsi in punto di partenza per un nuovo futuro. Lo spettacolo è reso possibile grazie alla collaborazione di Coop Adriatica.
Papiri ritrovati un secolo fa a Ossirinco, nell’Alto Egitto, hanno fatto conoscere al mondo un testo (se pure incompleto) di Sofocle perduto nei tempi antichi: Icneutai, ovvero I segugi o anche I satiri alla caccia. Proseguendo nel proprio storico lavoro con i classici, il Teatro delle Albe ha scelto quel poema per dar vita a un nuovo laboratorio, ancora una volta scegliendo una ‘periferia’ del mondo, Mazara del Vallo, dopo Scampia e i quartieri africani di Chicago; dopo il Senegal e le banlieue della Francia e del Belgio.
Il dramma prende le mosse dal furto delle vacche di Apollo; il dio si rivolge con un bando agli dei e ai mortali offrendo una lauta ricompensa a chi gliele riporterà e scoprirà il ladro. Si faranno avanti Sileno e i suoi satiri; riusciranno nell’impresa, facendo scoprire anche altre ‘facce’ del mito. “Il testo di Sofocle, una favola di 2.500 anni fa – commentano Martinelli e Renda – si è arricchito delle risonanze poetiche di cui è ricca questa terra: se i servi del dio Apollo, i satiri, cercano le tracce delle vacche rubate al loro padrone, è venuto spontaneo inserire le ‘tracce letterarie’ di Alì Al-Ballanubi e di Ibn Hamdis, poeti arabi nati in Sicilia 1000 anni fa ed emigrati in Nord Africa ai tempi della conquista Normanna. E cosa nascondono le ninfe nella loro grotta, un ladro? No, un dio bambino, Hermes, che ha inventato la musica, la ‘medicina del dolore’, affidata in questo spettacolo ai Fratelli Mancuso, geniali cantori in lingua siciliana, che ci hanno regalato la loro pazienza e la loro sapienza d’ascolto in questa avventura della non-scuola a Mazara del Vallo”.
Lo splendido ‘Satiro danzante’, ritrovato dai pescatori nel profondo del Mediterraneo e oggi esposto al Museo di Mazara del Vallo, è stato una suggestione visiva molto ‘prossima’ e utile nel rimettere in vita le figure ghignanti e malinconiche dei satiri di Sofocle, esseri ferini, semidei umani e bestiali.
“Abbiamo cominciato vent’anni fa a Ravenna, la nostra città. Lì – commenta ancora Marco Martinelli – abbiamo inventato una pratica di lavoro con gli adolescenti che abbiamo chiamato non-scuola: non intendiamo ‘formare’ giovani attori, intendiamo far scoprire la forza anarchica e liberatoria del palcoscenico. Prendere dei testi antichi senza ‘metterli in scena’, ma ‘mettendoli in vita’, facendoli ricreare dal gioco e dall’immaginario dei ragazzini. In questo modo il teatro ritrova il piacere di farsi attraversare dalla società, di farsi specchio della realtà, così come gli antichi, dai Greci a Shakespeare a Molière ci hanno insegnato”.
Cercatori di tracce è una coproduzione Ravenna Festival, ‘Circuito del Mito’ – Assessorato al Turismo della Regione siciliana, in collaborazione con Ravenna Teatro-Teatro delle Albe, Diocesi di Mazara del Vallo. La seconda parte del Trittico, lo spettacolo Rumore di acque, monologo di Marco Martinelli che affronta il tema delle tragedia nel Mediterraneo, debutterà al Teatro Rasi il 10 luglio.
Info: Ravenna Festival tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Mirabilandia tel. 0544 561156 – www.mirabilandia.it
Biglietto: posto unico 12 euro (10 ridotto)
Prevendita serale a Mirabilandia dalle ore 20.30
Ravenna Festival ha predisposto anche un servizio di bus navetta per raggiungere Mirabilandia; partenza alle 21.30, dalla Rocca Brancaleone.