Checco (Luca Medici) prova per la terza volta a entrare nell’Arma dei Carabinieri e viene nuovamente rispedito a casa. Checco ha origini meridionali, ma abita a Milano da trent’anni. È un ragazzo ignorante, ingenuo, dal cuore tenero e lavora come addetto alla sicurezza in una misera discoteca della Brianza. A un tratto riesce però a essere assunto nella security del Duomo di Milano.
Checco non è di certo la guardia più affidabile e furba della città e proprio per questo Farah, bellissima ragazza araba, cerca di conoscerlo al fine di usarlo come pedina per la propria personale vendetta. Farah si finge una studentessa francese di architettura, ma sta organizzando, insieme a suo fratello, un piano per far esplodere la Madonnina del Duomo. Checco comincia a frequentare la fanciulla assiduamente per poi innamorarsene perdutamente. La ragazza verrà coinvolta in eventi «indimenticabili» (secondo le tradizioni di casa Zalone) e conoscerà la calda realtà di una famiglia meridionale non troppo dissimile da quella dei propri scomparsi parenti. Le distanze si accorciano e Farah rimarrà per sempre nel cuore di Checco.
Che bella giornata è un film in cui la successione di battute azzeccate e taglienti permette a malapena allo spettatore di prendere fiato tra una risata e l’altra. Come confermano nelle interviste i due sceneggiatori, Zalone e Nunziante, l’obiettivo del lungometraggio è proprio quello di mantenere un «nervo comico continuato e costante» e in questo caso gli autori hanno ottenuto risultati ottimali. Al posto dell’umorismo sugli omosessuali e sulle famiglie meridionali di Cado dalle nubi, Che bella giornata presenta una più complessa satira nei confronti della società italiana. Lo stesso protagonista non è più il cantante sgrammaticato, nato dagli intermezzi comici interpretati da Checco a Zelig, ma un personaggio che, seppur altrettanto ignorante, riesce ad avere successo in una società dove i meriti non contano.
Mentre nel primo film l’esile sceneggiatura era incentrata sulle collaudate caratteristiche del protagonista e il tessuto narrativo si rivelava una semplice estensione degli sketch da cabaret, in Che bella giornata il plot segue la vicenda di Checco, quella di Farah e raggiunge un equilibrio perfetto con le vicissitudini di esilaranti personaggi secondari. In particolare è indimenticabile il papà di Checco (interpretato da Rocco Papaleo), militare appena tornato a casa da una missione di pace in Iraq, che invita a cena un gruppo di terroristi mussulmani e trascina Farah alla lunga festa per il battesimo di un parente di Checco.
Ci viene poi risparmiato il classico lieto fine, sostituito da un epilogo dolceamaro che allude ancora una volta a problematiche a noi vicine.
Zalone e Nunziante non raccontano direttamente una realtà civile, ma creano un’opera che ironizza intelligentemente sulla nostra società, senza mai sfociare nel volgare. Che bella giornata sarà senz’altro un successo al botteghino e rimane il risultato di un cinema che fa della comicità un business. Si presenta però come il film ideale per ridere (al cinema) e pensare un po’ (alla realtà): l’alternativa perfetta a troppi vuoti cinepanettoni.
Titolo originale: Che bella giornata
Nazione: Italia
Anno: 2011
Genere: Commedia
Durata: 95′
Regia: Gennaro Nunziante
Sito ufficiale: www.gazzetta.it/promotion/chebellagiornata
Cast: Checco Zalone, Rocco Papaleo, Ivano Marescotti, Nahiha Akkari, Tullio Solenghi
Produzione: Taodue
Distribuzione: Medusa
Data di uscita: 05 Gennaio 2011 (cinema)