Il coreografo brasiliano, Ismael Ivo, direttore della Biennale Danza, espone il suo programma vitalistico-programmatico alla conferenza stampa del 21 maggio nella sala di Ca’ Giustinian.
Chiama “grado zero” o nuova partenza il contenuto ideologico della nuova stagione della Biennale Danza (giugno-luglio 2009). Partenza azzerata per fare intendere al pubblico il processo creativo dell’artista coreografo-danzatore e lo sviluppo della sua idea. Solo così si instaura il dialogo con il pubblico che cessa di essere un puro altro non reattivo.
Si vuole creare un nuovo sguardo per la danza del futuro che principalmente è quella di educare, informare.
Questa la finalità che Ivo si è posta nel guidare i 16 danzatori espressione di molteplici nazionalità (italiana, francese, venezuelana, giapponese, francese, svizzera) le cui coreografie ha intitolato “The Waste” o mondo desolato, riflesso di questa nostra terra sempre più depauperata dalla pseudo scienza. Questo concetto denunciatore viene supportato dalla musica rivoluzionaria di Stravinskij –“Sagra di primavera” –Musica anticipatrice del dramma umano, sintesi di tragedia e bellezza. “Ma verrà questa primavera? – si interroga Ivan. La risposta la affida alla visione surreale di un inferno dantesco in cui gli uomini della Serra Pelada in Brasile si mettono un sacco di terra sulla spalla per poi cercarvi un granello d’oro. “The Waste Land” come coinvolgimento fisico del corpo in una parabola di sovravvivenza e di lotta.I 16 danzatori di Ivan si esibiranno al Teatro alle Tese il 20 e il 21 giugno ore 20, per poi trasferirsi nella sede di Bassano.
Nello stesso respiro ispirativo si muovono, in seno al Festival, gli altri componenti delle Accademie internazionali.
In primis il Centre National de Danse Contemporaine Angers, con un trittico di coreografia. Presentano un nuovo tipo di movimento energetico, fluido, imprevedibile. Trittico composto dalla grande artista statunitense Trisha Brown, dal coreografo Alain Buffard e dalla franco-vietnamita Emmanuelle Huynh (21 giugno al Teatro Piccolo Arsenale ore 22).Pure al Teatro Piccolo Arsenale avrà luogo il 23 giugno ore 20 lo spettacolo A Studdy of Sudden birds” presentato dalla Scuola d’Arte drammatica “Paolo Rossi” di Milano. Vi si cercano nuovi linguaggi teatrali e messaggi civici trasformando l’originario quartetto femminile in un sottile scambio di ruoli tra donne e uomini.
Sarà presente la Compagnia dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma che offrirà una serata tripartita intitolata “Incipit”(25 giugno al Teatro Piccolo Arsenale ore 20 e 21). La danzatrice Cristiana Morganti aprirà una nuova visione di ricerca coreografica con metafisiche volute nell’ambito di un sogno seguita dalla provocatoria coreografia della sudamericana Robyn Orlin alla ricerca biografica di chi danza, rivisitando drammi individuali e sociali. Assisteremo all’ esplosione di energia pura dal ritmo infernale di Jacopo Godani.
Al Teatro Piccolo Arsenale (ore 22 del 25 giugno) si esibiranno cinque nuovissimi autori di area veneta con le loro creazioni originali : Marianna Batelli in coppia con Alessandro Rossi da Belluno, Francesca Foscarini da Vicenza, Alberto Cacopardi da Padova, Silvia Gribaudi da Venezia, Giuliana Urciuoli da Verona.
In scena in prima mondiale il 25 e il 27 giugno al Teatro alle Tese ore 20, avrà luogo il nuovo spettacolo dello scozzese Michael Clark, uno fra i coreografi più creativi della scena contemporanea e danzatore tecnicamente impeccabile, avvalorato dal sound travolgente di David Bowie, Jggy Pope Lou Reed.
Un invito a una profonda immersione nel rapporto coreografo e danzatore, nella relazione tra platea e scena la offrirà il simposio di critici e artisti di livello internazionale nei giorni 26-27 giugno (10 –18,30) all’Auditorium S. Margherita : un momento di riflessione, uno spazio di apertura alla creazione di una sintesi tra coreografo, interprete e pubblico.