“DIARIO DI JAMES SOMERS”DI Doris Lessing

Jane Somers, The diary of a good neighbour

Due mondi tanto diversi quanto lontani l’uno dall’altro: l’universo della moda di Jane Somers, altrimenti detta Janna, un universo di successo, carriera, cura maniacale del proprio aspetto, e ricerca di uno stile unico e ineguagliabile, un piccolo appartamento splendidamente arredato; e il mondo di Maudie Fowler, una anziana ricurva signora, la creatura più simile a una “vecchia strega” che Jane abbia mai visto, vestita di neri stracci sudici, una casa buia e incrostata dell’ abbandono, di anni di solitudine e dei fumi della malinconia più profonda.

Una vedova sola, che si getta a capofitto nel lavoro, terrorizzata dalla malattia, dalla distruzione e dall’invecchiamento del corpo; una donna di sacri rituali, di lunghi bagni e programmazione accurata e meticolosa degli abiti da indossare nei sei giorni della settimana seguente. Una creatura dalle poche parole, ben lontana da passioni e sentimenti che tanto dipingono l’animo femminile nei romanzi cui siamo soliti; convinta di aver compreso e colto l’essenza delle donne, un essenza racchiusa ed espressa in Lilith, la rivista che dirige con tanto ardore.
Ma quando Jane incontra Maudie per la prima volta realizza di aver rappresentato solo uno stereotipo, di aver guardato, in ogni istante di quei lunghi anni di lavoro, il mondo con le lenti della borghesia medio alta, di aver indossato un paio di limitanti paraocchi, e di aver corso senza meta attorno ad uno stesso punto, senza aver mai guardato veramente la vita negli occhi e di aver ignorato da sempre che la sua vera essenza risiede nella propria stessa negazione: la morte.
Maudie, come Eliza e le altre anziane del quartiere, è una donna sola, malata, che vede la morte correrle incontro, cui lei tenta disperatamente di fuggire, proprio come aveva sempre fatto Jane prima di incontrarla. Dal loro incontro e dalla loro amicizia nasce per entrambe la sofferta accettazione dell’ineluttabilità del proprio destino di creature umane, destinate a vivere e morire. “Orrore , orrore” ripete compulsivamente l’anziana signora, opponendosi disperatamente alle trasformazioni che dolore e sofferenza la obbligano ad affrontare.
È proprio attraverso Maudie che Janna riuscirà a liberarsi delle proprie raffinate abitudini, dei propri clichè; attraverso la decisione di prendersi cura di lei Jane vivrà e farà propria la morte del marito e della madre: libera del guscio costruitasi attorno in anni di rigore e estraniazione, troverà un ponte attraverso cui giungere nel “mondo” dove trovare una nuovo manto in cui avvolgersi e trovare conforto.

Il Diario di Jane Somers è una critica allo sguardo cieco ed egocentrico della media borghesia, alla generazione di “figli” che abbandona gli “anziani” e permette loro di vivere nella solitudine e nell’ abbandono, è una messa alla prova del popolo di lettori ed editori ( Jane Somers fu lo pseudonimo sotto cui la già nota Doris Lessing inviò alla stampa il proprio romanzo), un “esperimento” e un analisi introspettiva dell’autrice.
Ciò che è diventato un tabù, viene dalla scrittrice narrato in ogni dettaglio più oscuro, descritto e analizzato in ogni componente, e incarnato nella debolezza di due donne tanto comuni quanto straordinarie.

Doris Lessing è nata a Kermanshah, Iran, nel 1919. Dal 1949 vive in Inghilterra. Il Diario di Jane Somers uscì in prima edizione nel 1983 col titolo “The diary of a good neighbour”, di Jane Somers, pseudonimo di Doris Lessing.

Autore: Doris Lessing
Titolo: Diario di Jane Somers
Edizione: Feltrinelli
Pgg 254
Prezzo: euro 7.50