“Dead City” di Shane Stevens

Dietro l'America Dream

Le belle parole su Shane Stevens si sprecano. Da Stephen King a James Ellroy, non c’è amante delle crime stories che sottovaluti il suo impatto sulla letteratura noir. Ma come spesso accade, quando il talento in questione è cristallino, la scrittura travalica i generi e abbraccia qualcosa di più ampio, snidando dal profondo le pulsioni universali proprie degli uomini.

E’ così che Dead City non racconta solo gli intrecci criminali della malavita organizzata del New Jersey e dintorni, ma fornisce uno spaccato tagliente delle ambizioni più comuni e delle velleitarie smanie di potere – declinate agli estremi più violenti – che molti condividono, ma che spesso restano sopite.

Tutto ruota attorno a Joe Zucco e alla sua “famiglia”. Non è un Boss di primo livello, ma si spartisce Jersey City con Alexis Machine. L’organizzazione si fonda su regole ferree, una gerarchia chiarissima e sull’illusione della “scalata sociale”, in un modo o nell’altro. Tutti agognano a maggiori poteri, e ognuno è disposto a tutto per ottenerli. Zucco lo sa e manipola i suoi uomini come burattini, schivando attentati interni ed esterni, prevenendo mosse degli amici e dei nemici; ma soprattutto rispondendo con il sangue ad ogni provocazione.

Oltre ai fidati luogotenenti Gino Agucci e Pete Montana, a vari livelli, si sviluppa un’organizzazione capillare e presente in tutte le branche della criminalità. I ruoli sono ben definiti: ognuno fa il suo e in cambio partecipa di una parte delle attività malavitose. Ma il grosso va a Zucco, punto. Tutti aspirano a una carica più alta, il boss compreso. Nelle retrovie sgomitano invece lo sfortunato Charlie Flowers e il rampante Harry Strega. Tra omicidi, riscossioni e vendette, ognuno andrà incontro al proprio destino.

Nel rappresentare questo universo deviato, Stevens non trascura le parti meno “romantiche” dell’epopea mafiosa, ma si concentra anzi sulle pochezze quotidiane, sulle attività minori, sulle vite tristi dei picciotti e sulle aspirazioni vane dei picchiatori o dei tiratori. Un quadro estremamente lucido e preciso, tale da far pensare a notizie “di prima mano” dalle quali deve aver attinto l’autore. Le logiche del potere si intersecano con la spietatezza del cuore e l’avidità.

Il ruolo di controllo della cosiddetta Commissione (il consiglio dei boss), che si spartisce il paese equilibrando le forze e facendo in modo che nessuno pesti i piedi all’altro, vive ancora nelle menti dei boss più anziani, come un violento socialismo criminale, ma già si subodora la deriva di questo sistema a causa delle nuove forme di racket dal guadagno facile che fanno scalpitare i giovani (il mercato della droga).

Un affresco forte e potente, fatto di piccoli gesti e vite distrutte, di uomini morti che camminano e uomini che si sentono vivi perché uccidono. Un assalto totale alla terra delle opportunità, che dietro il suo sogno di successo nasconde esistenze destinate inevitabilmente a fallire.

autore: Shane Stevens
_ titolo: Dead City
_ pagine: 416
_ codice isbn: 9788864119106
_ data pubblicazione: 17/10/2013
_ prezzo in libreria: € 16,50