Prima di iniziare a parlare della quinta fiammante nuova stagione, uno sguardo totale su quella precedente
L’episodio finale della quarta stagione di D.H ci aveva regalato una visione che mai avremmo voluto vedere:
Gaby sciatta e ingrassata che ondeggia con il suo latino lato-b e rimprovera due paffuti e pelosetti marmocchi.
Se tutta la quarta stagione delle D.H era scivolata via senza troppo clamore, gli ultimi due minuti ci avevano dato da pensare.
Sono passati cinque anni e attorno al tavolo verde del poker settimanale, tutte portano sul viso i segni del cambiamento.
Lynette ha i suoi capelli, questa volta il suo cranio non sembra devastatato dai cicli di radioterapia ma da una incomprensibile tintura ossigenata; Kathrine, la Bree in seconda, è perfetta nel suo rossetto specchio;
Bree, austera e potente, è diventata una sorta di Marta Stewart con i suoi libri di cucina (si vede Andrew che le fa da agente letterario e che si svincola da una giornalista del Nytimes); Susan, uguale, per lei il tempo non è passato.
Tornate nelle rispettive case, Bree si prepara un bagno con il signor Hodges (che aveva in realtà allontanato dopo aver saputo quello che aveva compiuto contro Mike Delfino), Lynette scopre che hanno arrestato un altro dei suoi figli e Susan bacia un altro uomo.
La quinta stagione colmerà dunque questi eventi.
Come Susan ha lasciato Mike? Che fine ha fatto il piccolo Meinard?
Ma soprattutto perchè Gabby si è lasciata andare? Idie aveva lanciato una sorta di profezia nei suoi confronti (con un marito cieco, ti ritroverai ad ingrassare e indossare tute). Perché due bambini?
Il piccolo borgo di Fairview cade a pezzi. Il plot più interessante sembra a colpo d’occhio quello di Bree (al solito).
Questo ponte verso il futuro, in cui Susan bacia un altro uomo non desta poi tanto clamore: personaggio tra i meno interessanti di tutte le D.H. appare sempre troppo volubile e concentrato solo sul tema sentimental-matrimoniale.
Si continua nel calcare la mano con il plot di Lynette. Il suo sembra rispettare il filone made-for-tv-movie. Se non fosse per il suo piglio schietto sarebbe melassa pura. Gabby è scivolata nella linea di scrittura tipica dei drammi di serie B. Bree occupa il lato rampante della storia, è lei l’araba fenice. Risorge sempre dalle sue ceneri, nemmeno sporca di fuliggine.
Ogni ragazza di Wisteria Lane incarna così un ideale cinematografico consolidato nei generi del women’s film.
Alla quinta stagione il compito di stupire rimescolando le carte in tavola.