“Diari” di Attilio Azzola

La novità? Uno sguardo affettuoso che avvolge gli adolescenti

Due sedicenni e un anziano professore. Leo, che sta per Eleonora, reagisce alla ricomparsa del padre, sparito per dieci anni, scopre la voragine che ha provocato la sua assenza e cerca di resistere alla struggente forza di un abbraccio. Alì, un grande talento per il fumetto, vuole conquistare la più carina della scuola mandando avanti il suo super eroe e nascondendosi dietro una chat. Michele Mancia (proprio come Don Chisciotte) è un anziano professore, un po’ svaporato e dispotico col suo prossimo, che vive ossessionato dal ricordo di un amore mai morto che vorrebbe ritrovare.
Tre storie indipendenti, legate dai tre personaggi che le attraversano.

Con bizzarra coincidenza Attilio Azzola, per realizzare il suo primo lungometraggio, si muove seguendo gli stessi percorsi di Laurent Cantet per la realizzazione di Entre les murs: un lungo tempo di gestazione con laboratori e seminari, un percorso di formazione per giovanissimi attori non professionisti e per assistenti alle maestranze.
Entrambi a Cannes, entrambi vincitori di un premio (a Cantet la Palma d’oro, ad Azzola l’Ecrans Junior), ma se Cantet chiude la sua storia entro le mura di una scuola, e dà vita alla dolorosa rappresentazione di un conflitto da cui emergono tutte le sfumature del vivere e del malessere degli adolescenti oggi, con Diari Azzola vuole rappresentare uno spaccato connotato da un profondo ottimismo, con l’intenzione di spazzare via, di fugare, quel che dell’adolescenza ci ritorna attraverso le pagine di cronaca.

Il suo intento è di creare un quadro in cui al dolore fa seguito la speranza, e le soluzioni agli affanni. La durezza, l’estraneità, l’egocentrismo e le difficoltà a stare “dentro” alle cose, sono per Azzola stati che si possono superare facilmente e nella sua costruzione drammaturgia, alla fine, una giovanissima badante ama un giovanissimo giardiniere sotto gli occhi di un vecchio che è tornato alla vita, rinunciando ad una tirannide che non produceva altro che autolesionismo. Vecchiaia e adolescenza, due estremi di una stessa patologia o solo due momenti della vita in cui si è, per la società, improduttivi.

Gli anni in tasca di Azzola non hanno però la geniale immediatezza di Truffaut, non scorrono veloci attraverso una carrellata di storie e luoghi che costituiscono un unico ambiente, il momento in cui viviamo. Un po’ rigido si muove con tre storie a tesi: la difficoltà del vivere l’evoluzione della famiglia, i sentimenti e il razzismo e la vecchiaia denutrita che porta al declino degli anziani che invece potrebbero essere una risorsa per intercettare i giovani.
L’ottimismo del mondo di Diari ha qualcosa che non convince, perché rappresenta un’unica temperatura, una visione parziale di una realtà che è ben più aspra, anche senza dover andare a cercare l’estremo di alcune periferie urbane.

L’estate, le case ricche della Brianza, il lavoro estivo ripagato anticipatamente con il regalo di un motorino, la caffettiera Alessi sulla tavola di una famiglia maghrebina, il manifesto di Caro diario nella stanza di Alì e un razzismo solo velato contribuiscono a creare un mondo dal sapore troppo parziale per sembrare vero e per coinvolgere fino in fondo.
I ragazzi di Attilio Azzola sono tutti assolutamente benestanti: vivono in case accoglienti, hanno l’amore e la dedizione dei genitori e quando si improvvisano badanti non si devono sporcare le mani, perchè a lavare i piatti c’è il colf peruviano di turno.
Allora, bravo per il lavoro di progettazione, bravo per aver avuto coraggio e fiducia nei ragazzi, e grazie per la novità di uno sguardo affettuoso, ma qualche altra incursione nel pianeta dell’adolescenza, attraversando luoghi sociali diversi, avrebbe reso il film un po’ più efficace.

Titolo originale: Diari
Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Commedia
Durata: 90′

Regia: Attilio Azzola
Sito ufficiale: www.progettodiari.it
Cast: Roisin Greco, Amine Slimane, Antonio Sommella, Manuel Ferreira, Maria Teruzzi, Paolo Porta, Matilde Pezzotta, Joseph Scicluna, Monica Barbato
Produzione: Fuoricampo
Distribuzione: Lab 80
Data di uscita: 05 Dicembre 2008 (cinema)