È la notte tra il 24 e il 25 agosto 1944 e Parigi è occupata dalle truppe tedesche. Gli alleati sono però ormai in città e presto avranno il sopravvento sui pochi occupanti rimasti. Il generale von Choltitz (Niels Arestrup), comandante della città, ha l’ordine di Hitler di radere quella stessa notte al suolo la capitale francese, così come gli alleati avevano fatto per Berlino. Militare da generazioni, di antico e nobile lignaggio, il generale non discute le istruzioni di colui al quale ha giurato fedeltà e si appresta a far eseguire l’ordine. Ma in quegli istanti, nella sua camera d’albergo, si materializza da un passaggio segreto il console svedese Nordling (André Dussolier), deciso a impedire che si perpetri una tragedia umana e culturale immensa.
Tra i due anziani uomini, così diversi per vocazione e professione, eppure simili per cultura e nobiltà (il generale si indigna quando apprende che tra le opere che Himmler ha ordinato di salvare dal Louvre non vi è la Gioconda), si avvia un dialogo fitto, straordinariamente interessante, sottile e profondo. Il console, con appassionata pacatezza eppure anche con altissima diplomazia, fa presente che ne va della sopravvivenza non solo di inermi civili, donne, bambini e anziani, ma anche di un immenso e magnifico patrimonio culturale, artistico, architettonico. La Storia, i posteri, gli altri popoli: come giudicheranno il generale che ha dato tale orrendo ordine? E come si presenterà lui, domani, davanti ai suoi tre figli? Ma il soldato ha anche presente le recenti, atroci sofferenze inferte al popolo tedesco a causa delle micidiali bombe al fosforo lanciate sulle città con lo scopo di annientarne la popolazione.
Lo Junker prussiano che vive in lui non può sottrarsi al giuramento fatto al Führer ma, nel contempo, è imbrigliato dall’atroce cappio che Hitler gli preparato con la “Sippenhaft”, una regola fatta forse apposta per lui, che condanna a morte sicura la famiglia di un militare in caso di sua disobbedienza. E allora la domanda del soldato al diplomatico, da uomo a uomo è: “Che cosa farebbe al mio posto?”. Una domanda al quale il console non dà risposta, perché non è possibile dire “sì” o “no” di fronte a un dilemma simile. Vi è invece una terza risposta, quella della diplomazia, appunto, del ragionamento, della riflessione sulle circostanze, della previsione dei possibili esiti di una azione. Una risposta che permette di salvare Parigi, come noi tutti oggi sappiamo, ma anche, cosa che forse non era stata considerata, anche l’onore del generale e contemporaneamente la sua famiglia.
Il settantacinquenne Volker Schlöndorff, grandissimo regista tedesco, ha tratto questo film dalla omonima piéce teatrale di Cyril Gély. In un ottimo italiano e con la semplicità dei grandi, spiega: “Avevo promesso a mia figlia che non avrei più girato film sulla guerra – racconta – ma dopo aver letto questo testo mi sono ricordato quando, quindicenne, vidi per la prima volta Parigi. Era il ’55 e arrivavo da una Germania ovunque vie erano macerie e vidi che invece Parigi era intatta. Desideravo mostrare un generale che pure era stato capace di azioni di grande crudeltà, ma che ha saputo, in questo caso, fare qualcosa di diverso dalla guerra”.
Il dialogo tra i due uomini è immaginario, ma piace pensare che sia accaduto davvero qualcosa di simile nel corso di quella immensa carneficina che fu la seconda guerra mondiale. Una guerra di cui questo film mette in rilievo quegli istanti drammatici, offrendo un’opera emozionante e appassionante, ma anche grandissima sul piano dei valori, con due interpreti straordinari e un terzo protagonista, Parigi, colta in fotogrammi stupendi.
Un film che dovrebbero vedere tutti e specialmente i giovani, per capire che anche nei momenti più atroci esiste una terza via, la soluzione della pace attraverso il dialogo, la riflessione e la ragione.
Diplomatie
Nazione: Francia
Anno: 2014
Genere: Drammatico
Durata: 84′
Regia: Volker Schlöndorff
Sito ufficiale: diplomatie.gaumont.fr
Cast: André Dussollier, Niels Arestrup, Burghart Klaußner, Robert Stadlober, Charlie Nelson, Jean-Marc Roulot, Stefan Wilkening, Thomas Arnold, Lucas Prisor
Produzione: Film Oblige & Gaumont
Distribuzione: Academy 2