Grande successo al Teatro La Fenice per “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti per la regia di Bepi Morassi con l’Orchestra della Fenice diretta da Stefano Montanari e il coro diretto da Claudio Marino Moretti.
L’opera di Donizetti, quella che si potrebbe definire un “melodramma giocoso”, rientra nella tradizione dell’opera comica, anche se c’è qualche contrappunto venato di patetico che raggiunge il suo punto più elevato nel brano che è probabilmente quello più celebre, ovvero la romanza “Una furtiva lagrima” cantata dal protagonista Nemorino.
Un’opera importante che andò in scena per la prima volta a Milano nel 1832 in sostituzione di un’altra che non era stata preparata in tempo. Donizetti ebbe a disposizione solo quattordici giorni, sette dei quali servirono al librettista Felice Romani per adattare il testo “Le Philtre” che Eugene Scribe aveva scritto per il compositore Daniel Auber.
Vivace e dinamica la regia di Morassi, in sintonia con la musica, ma pronta ad invenzioni efficaci, come nel coinvolgimento della platea per alcuni incursioni dei personaggi e la caduta dal loggione di volantini verso la parte finale del primo atto. In questo è anche aiutato dalle scene e i costumi di Gianmaurizio Fercioni che crea dei preziosi fondalini che mettono insieme il gusto del tempo passato con una rilettura moderna.
Molto apprezzati gli interpreti, a partire dal tenore cinese Shi Yijie (già rivelazione qualche anno fa al Rossini Opera Festival) nel ruolo di Amorino, efficace sia come presenza scenica che nell’interpretazione canora, molto tenera la sua esecuzione di “Una furtiva lagrima”, ma positivi i suoi duetti, a partire da quelli con l’amata Adina, interpretata da una soprano d’origine siberiana Irina Dubrovskaya. Molto brava ed applaudita Irina, che aveva fatto il suo debutto in Italia cinque anni fa, interpretando prima “La Traviata” e poi Musetta nella “Bohème” e Gilda nel “Rigoletto”.
Italiano il resto del cast con il siciliano Marco Filippo Romano, ottimo baritono nel ruolo di Belcore, sergente di guarnigione del villaggio, il romagnolo Omar Montanari spassoso interprete del dottor Dulcamara, personaggio intorno al quale ruota tutta la vicenda del magico elisir. Da segnalare, nel ruolo della villanella Giannetta, Arianna Donadelli, allieva di Raina Kabaivanska, che ha vinto due edizioni consecutive del concorso “Toti dal Monte” di Treviso (2009-2010).
Sempre validissimi i momenti corali che creano situazioni di grande musicalità e ritmo, specialmente nei passaggi militari del primo atto col sergente Belcore e nell’apertura del secondo atto quando fervono i preparativi per le nozze.
Grandi applausi per il direttore d’orchestra Stefano Montanari, anche violinista di livello e collaboratore dei massimi esponenti nel campo della musica antica. Montanari è docente di violino barocco sia presso l’Accademia Internazionale della Musica di Milano che al Conservatorio di Musica di Verona.
Venezia: Teatro La Fenice
direttore: Stefano Montanari
regia: Bepi Morassi
scene e costumi: Gianmaurizio FercioniACQUISTA
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DONIZETTI “L’ELISIR D’AMORE”Venezia: Teatro La Fenice
direttore: Stefano Montanari
regia: Bepi Morassi
scene e costumi: Gianmaurizio Fercioni
durata complessiva: 2h20′PROSSIMO spettacolo:25/10/2013
ULTIMO spettacolo:30/10/2013
personaggi e interpreti principali
Adina
Irina Dubrovskaya
Nemorino
Shi Yijie
Belcore
Marco Filippo Romano
Il dottor Dulcamara
Omar Montanari
Giannetta
Arianna Donadelli
maestro concertatore e direttore
Stefano Montanari
regia
Bepi Morassi
scene e costumi
Gianmaurizio Fercioni
light designer
Vilmo Furian
movimenti coreografici
Barbara Pessina
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
maestro del coro Claudio Marino Moretti
con sopratitoli in italiano e in inglese