2008: il virus Reaper ha infettato gli scozzesi; il governo centrale decide per l’isolamento della regione e per la morte degli abitanti.
_ 2033: torna il virus mietitore e ora la stessa Londra ne è preda. Sembra tuttavia che in Scozia abbiano alla fine trovato il modo per sopravvivere e viene perciò inviata una spedizione per scoprire l’antidoto. La squadra è capeggiata da una nativa scozzese in cerca delle sue origini…
Doomsday è la dimostrazione, se ce ne fosse stato ancora bisogno, di quanto John Carpenter abbia influenzato il cinema mondiale degli ultimi decenni e, sia detto per inciso, è assurdo che questo cineasta maestoso non faccia più lungometraggi dal lontanissimo 2001. Tra l’altro, dall’undici settembre in poi (e dalla guerra in Afghanistan e in Iraq), l’apocalittico è tornato di casa nell’immaginario occidentale riportando in auge certe visioni d’antan. In particolare qui Marshall occhieggia a parecchi film degli anni Settanta e Ottanta, quelli che risentivano degli ultimi sprazzi di guerra fredda e del dramma post-Vietnam, ma è soprattutto a 1997 Fuga da New York che guarda, non solo come richiamo visivo e tematico ma anche per una simile posizione, schiettamente a-morale.
Infatti in Doomsday è rintracciabile quello stesso spirito anarchico carpenteriano che condanna senza requie le manifestazioni del potere costituito, sempre retto sulla vigliaccheria, che invece glorifica il solitario uomo d’azione, anzi, in questo caso, la donna d’azione. Protagonista assoluta di Doomsday è infatti una straordinaria Rhona Mitra, atletica e sexy, tanto da far tornare alla mente il mai abbastanza rimpianto girl power degli Anni Settanta, in accoppiata con l’exploitation, che, nell’ultimo lustro, ha avuto un cantore d’eccezione in Quentin Tarantino.
Ma Marshall ci mette del suo e, precisamente, ci mette l’idea che, in un mondo prossimo all’apocalisse, l’uomo reagisca ricreando differenti e bislacche comunità. È uno spunto che, volendo, richiama L’età barbarica e che permette varietà di atmosfere e di set, indispensabili in un film che punta esclusivamente sulla sua roboante andatura. Da un lato c’è la Comune regressa di post-punk diventati cannibali, dall’altro la società gerarchica che ha ricreato un’epoca medievale e, infine, nel mezzo, l’ultra-tecnologizzato del presente-futuro. Dove siamo se non in una metafora del nostro pianeta, in cui arretratezze spaventose convivono con i più moderni ritrovati della tecnologia ma sono ugualmente incivili?
Doomsday, però, è soprattutto un inarrestabile film d’azione, pieno di invenzioni visive, di verve, mai stancante, ironico, parodico e anche sarcastico, dato che scherza sulla rivalità storica tra inglesi e scozzesi; un film di genere duro e puro, insomma. E questo perché Marshall, a fronte di una anarchia morale che poteva spingere all’approssimazione, ha invece sposato il rigore estremo di scrittura, regia e montaggio.
_ Tra eccessi e piccoli momenti d’intimismo, con punkabbestia e guerrieri medievali sorvegliati da elicotteri, Doomsday è un coacervo spassoso e quasi incredibile in cui tutto, miracolosamente, si tiene.
Nazione: Regno Unito
Anno: 2008
Genere: Azione, Fantascienza, Fantasy, Horror
Durata: 105’
Regia: Neil Marshall
Sito ufficiale: www.doomsdayiscoming.com
Cast: Rhona Mitra, Bob Hoskins, Malcom McDowell, Adrian Lester, Alexander Siddig
Produzione: Crystal Sky Pictures, Interpid Pictures, Moonlighting Films, Rogue Pictures
Distribuzione italiana: Medusa
Data di uscita: 29 Agosto 2008