Quanto ci si può fidare di una spia anche se in amore?
Si incontrano per la prima volta a Dubai, durante un party all’ambasciata americana. Lui, giacca bianca e volto abbronzato, la incalza seducente; lei resta distante con lo sguardo enigmatico e la scollatura generosa. Ma dopo qualche ora su un soffice tappeto sono abbandonati degli slip di pizzo. Segue un gioco di split screen che rivela la donna che fruga nella stanza alla ricerca di qualcosa, mentre l’uomo, narcotizzato, è immobile disteso sul letto.
Passano gli anni e Claire Stenwick, agente della CIA, e Ray Koval, agente dei servizi segreti britannici, si rincontrano. Lui non ha dimenticato, lei con voce ostentatamente profonda insiste di non conoscerlo, lui la ricorda perfettamente e galeotta è Roma bagnata di sole.
Prende così il via una storia d’amore e di spionaggio che dai servizi segreti di stato si sposta al privato delle multinazionali della beautè. Claire e Ray, amanti e rivali, hanno un obbiettivo comune, amarsi su una montagna di soldi, ma si scambiano mezze verità perché in definitiva le spie sono sempre sole. Una guerra che li vede sui fronti contrapposti di due colossi industriali che si disputano una molecola che potrebbe rispondere a un desiderio che è comune a buona parte della popolazione mondiale.
Dopo Michael Clayton (2007), Tony Gilroy scrive e dirige un film di intrattenimento; interpreti principali sono Julia Roberts e Clive Owen (Closer) di nuovo insieme.
Questa volta però la loro passione è assai poco vibrante. Opachi e intrappolati da una struttura narrativa il cui disordine temporale spossa anche lo spettatore più avvezzo, le due spie danno vita a serrati match verbali risolti con la classicità dei piani stretti, ma orfani di quell’umorismo pungente fatto di eleganti allusioni e di sottili doppi sensi caratteristici dei giochi di coppia del cinema di un tempo.
Il flashback regna sovrano per un racconto filmico che nasce forse come efficace artificio da tavolino ma che nella realizzazione risulta macchinoso e confuso, imponendo allo spettatore una poco gratificante attività di connessione.
All’algida passione dei protagonisti si alternano poi le vicende dei presidenti delle due multinazionali interpretati da Paul Giamatti e Tom Wilknson anch’essi relegati ad un ruolo, assolutamente privo di sfumature e che volge nel caricaturale.
Glamour, viaggi e strategia spionistica sono gli ingredienti di un film che vuole presentarsi con una trama complessa e che può vantare un acclamato cast d’attori: ma ciò non basta, visto che alla fine delle due ore di proiezione ci si ritrova stanchi, confusi e un po’annoiati.
Titolo originale: Duplicity
Nazione: U.S.A.
Anno: 2009
Genere: Thriller
Durata:
Regia: Tony Gilroy
Sito ufficiale: www.duplicitymovie.net
Cast: Julia Roberts, Clive Owen, Paul Giamatti, Tom Wilkinson, Carrie Preston, Wayne Duvall, Christopher Denham, Cassidy Gard, Tom Stratford, Brandon Slagle
Produzione: Relativity Media, Universal Pictures
Distribuzione: UIP
Data di uscita: 10 Aprile 2009 (cinema)