“Ma non starai mica piangendo?!?” “No, è che mi è entrata una reliquia di Sant’Antonio nell’occhio!”. Elio e le storie tese, multiformi, comici, intelligenti quanto basta per comportarsi in modo apparentemente sciocco, improvvisano anche nell’elaborare i testi delle proprie canzoni. Una forma particolare di jazz, come afferma Elio stesso, dove a cambiare sono le parole e non le note.
Una premessa è necessaria per cercare di capire l’esibizione, se non l’intera opera artistica del gruppo milanese, che fa ridere con le parolacce ma non solo. In un palazzetto gremito (gli “eliofili” di Padova sono sempre numerosi e calorosi) si è potuto assistere a due ore di pastiche sonoro e culturale: vengono infatti a mescolarsi i generi più disparati e si citano in continuazione frammenti di canzoni altrui, telefilm, oggetti da modernariato ecc. Il tutto proposto con un livello tecnico eccelso, sapientemente mascherato dall’aria rilassata e gigiona dei sette artisti sul palco (compresa la guest-star Mangoni, che fa da jolly passando dal ruolo di farmacista a quello di ballerino di lap-dance).
Il repertorio è vario e spazia all’interno dell’ormai ventennale carriera dello “strampalato combo” (come è stato definito da alcuni quotidiani nazionali) e ciò è dovuto anche alla scelta di registrare un cd che viene poi direttamente venduto agli spettatori a fine concerto. Questo progetto che ha assunto il nome di “cd brulè” è una novità che nel 2004 ha portato nuove prospettive alla discografia e sicuramente qualche grana con la SIAE, che forse non ha gradito la scelta di stampo “autarchico”: giunto al terzo volume (gli altri due sono stati registrati nelle precedenti tranche di tournèe) il cd viene registrato nella prima parte del concerto, in cui si esegue una scaletta fissa, e successivamente masterizzato, pronto per essere venduto al termine dell’esibizione con apposita confezione e adesivo recante il luogo e la data. Un nuovo modo di fruire la musica e soprattutto di vivere l’evento- concerto: per riflessioni più attente lasciamo spazio a mass-mediologi e sociologi. Noi, intanto, riascoltiamo il live di Padova, riassaporando i momenti magici di un happening strano quanto esaltante.
DISCHI CONSIGLIATI:
Italyan, rum casusu cikti, Hukapan, 1992
Esco dal mio corpo e ho molta paura, Hukapan, 1993
Eat the phikis, Aspirine/Hukapan, 1996
Cicciput, Aspirine/Hukapan, 2003