Venezia 66. Orizzonti
Presentato nella sezione Orizzonti, il film del giovane regista di Manila, conquista pubblico e giuria ottenendo ben tre riconoscimenti: Premio Orizzonti, Premio “Luigi De Laurentiis” per un Opera Prima, nonché un premio in denaro messo a disposizione da Filmauro.
Quando la violenza è l’unica via d’uscita. Lo sguardo “nudo e crudo” di Pepe Diokno sulla realtà delle bande rivali nelle Filippine ha trionfato all’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Il lungometraggio, presentato nella Sezione Orizzonti, ha infatti vinto il primo premio: un ottimo inizio per il giovane regista (22 anni) che con questo esordio cinematografico ha voluto posare lo sguardo, disincantato, sulla realtà del suo paese.
Ispirato ad eventi realmente accaduti, Engkwentro racconta la storia di Richard e Raymond, due fratelli adolescenti che appartengono a due bande rivali in guerra tra loro. Richard, il più grande, è il capo della banda chiamata “Luna Nuova”, mentre Raymond è da poco entrato a far parte della banda rivale, i “Bambini della notte”, capeggiata da Tomas, un ragazzo, come tanti altri, dipendente dalla droga e dalle armi. La situazione si complica quando, in occasione di uno scontro mortale nella notte, l’”engkwentro” appunto, Tomas assegna a Raymond il compito di uccidere il fratello maggiore. Ma è nella notte che le squadre della morte si aggirano per le strade, è questa notte non è un eccezione: questo gruppo di “vigilanti”è presumibilmente sostenuto dell’onnipresente sindaco della città Danilo Dularte Suarez, di fatto un dittatore, anche responsabile di molti casi irrisolti di omicidio di gangster adolescenti.
Dopo City of God di Fernando Meirelles (2001) ritorna sullo schermo la testimonianza di una realtà che non accenna a diminuire: nell’ultimo decennio, nelle Filippine, oltre 814 persone sono state uccise da quelle che vengono definite “bande della morte”, finanziate, e in qualche modo legittimate, dalle autorità locali che ne coprono l’operato e, anzi, lo giustificano in nome della difesa dei diritti e della libertà del popolo. La maggioranza delle vittime sono minori, supposti membri di bande, piccoli criminali, spacciatori e bambini di strada. Il governo filippino nega l’esistenza di questi vigilantes e molti filippini sembrano accettare la necessità di tale brutalità per affrontare il problema della criminalità. Nel paese si discute poco sull’argomento e questo docufilm è uno dei pochi ad averlo fatto.
Lo sguardo di Diokno si insinua fra le “strade” della baraccopoli, grazie all’utilizzo della telecamera a spalla che gli consente una grande agilità di movimento e non perde mai di vista gli sguardi e le azioni dei suoi protagonisti, che lottano quotidianamente contro la morte. Il regista, anche sceneggiatore e produttore, è nato a Manila: Engkwentro è il suo primo lungometraggio, risultato di un anno di ricerche condotte dallo stesso Pepe nel 2007 per realizzare un documentario sugli adolescenti nelle prigioni filippine. Un progetto destinato a continuare, con un lungometraggio narrativo sui bambini soldato nella rivolta islamica del sud delle Filippine.
Durante la cerimonia di premiazione della sezione Orizzonti sono stati inoltre assegnati altri due importanti riconoscimenti: 1428 (del regista cinese DU Haibin) ha ricevuto il ricevuto il premio come miglior documentario (Orizzonti Doc), mentre la Menzione Speciale è andata all’indiano Aadmi ki aurat aur anya kahaniya (The man’s womann and other stories), di Amit Dutta.
Titolo originale: Engkwentro
Nazione: Filippine
Anno: 2009
Genere: Drammatico
Durata: 60′
Regia: Pepe Diokno
Sito ufficiale: www.engkwentromovie.multiply.com
Cast: Bayang Barrios, Celso Ad. Castillo, Zyrus Desamparado, Jim Libiran, Moises Magisa, Daniel Medrana, Eda Nolan, Felix Roco
Produzione: Cinemalaya FoundationData di uscita: Venezia 2009