Ritratti, paesaggi urbani, ma anche, e soprattutto, emozioni personali sono presentate in chiara evidenza nella mostra di “Jean-Pascal Imsand”, presso lo Spazio Culturale Svizzero di Venezia (C.po S. Agnese – presso le Zattere).
La mostra, nata da un’iniziativa della Fondation Jean-Pascal Imsand, è stata organizzata con la collaborazione fra tre istituzioni svizzere tra le più importanti nell’ambito della fotografia quali la Fotostiftung Schweiz di Winterthur, il Musée de l’Elysée di Losanna e la Galleria Gottardo di Lugano (fondazione per la cultura della Banca del Gottardo) e riunisce per la prima volta le principali opere del breve ma intenso periodo creativo del tormentato fotografo d’oltralpe.
L’esposizione presenta 186 immagini in bianco e nero, la maggioranza con formato 40 x 50, che parlano di incanti e realtà vive legate alla profondità emotiva del fotografo elvetico e pone in primo piano il suo “particolare” mondo di immagini personali e poetiche tra realtà e sogno, tra documento e immaginazione.
Fotografo dallo stile molto personale (stile che non fatica a trasparire nemmeno in questa splendida mostra) dalla personalità ribelle, sensibile, tormentata e romantica Jean-Pascal predilige temi misteriosi e fantastici come la città, la giovane generazione, il mondo della notte nei suoi aspetti più strani e inquietanti.
Attraverso una visione privilegiata, che è quella d’una sensibilità fine, empatica e particolarmente acuta (talvolta forse fin troppo tormentata) del fotografo svizzero, ed attraverso scatti improvvisi e mai ricercati nella forma ma solo nella sostanza, Jean-Pascal Imsand introduce lo spettatore della sua esposizione nei meandri della sua personale visione dei soggetti ritratti.
Quella proposta è sempre una visione talvolta aspra e tagliente di una realtà in cui Imsand si cala ma che è capace d’addolcire attraverso i sentimenti che riesce a trasmettere e che seguono perpetuamente l’andamento emotivo dell’artista.
Un’ottica precisa e puntuale ed una tecnica espressiva indiscutibile, poi, premettono al fotografo elvetico d’approfondire aspetti particolari e cruciali di espressioni ed espressività non calcolate di ogni tema proposto.
La vita del “suo” mondo viene incorniciata attraverso momenti, attimi sospesi quasi fluttuanti, carichi di rimandi aulici che sgorgano dalla concretezza dei soggetti immobilizzati dal diaframma. Vita di strada, di lavoro, di morte, ma anche sentimenti e passioni sono l’essenza, la linfa che pulsa dietro ad attimi istantaneamente fissati sulla pellicola.
Mai banale nei paesaggi, mai ridondante nei soggetti umani, si presentano al pubblico una serie di immagini fotografiche che non vogliono essere fini a se stesse nella loro identità facilmente travisabile come documentaristica ma che vogliono esporre il lato cupo e malinconico di chi sta scattando quella particolare foto in quel particolare momento.
Ancora una volta si ha a che fare con una mostra tutt’altro che pasoliniana di assoluta qualità tecnica ed espressiva e quindi di notevole interesse che oltretutto porta a Venezia per la prima volta uno dei rappresentanti più brillanti, singolari e di altissimo livello della fotografia svizzera della fine del ventesimo secolo.
“Jean-Pascal Imsand”
Galleria dello spazio Culturale Svizzero di Venezia
Venezia – C.po S. Agnese (Zattere – Accademia)
Dal 1 febbraio 2006 al 11 marzo 2006
Ingresso libero.
Orari di visita: h. 14.00 – 18.00, aperto tutti i giorni tranne la Domenica
Info: Circolo Culturale Svizzero di Venezia:
venezia@istitutosvizzero.it – www.istitutosvizzero.it
tel. +39 041.522.59.96