E=mc²: la materia è energia. La luce è energia. Da qui prende avvio la ricerca di questo versatile artista: installazioni, fotografie e video sono i media utilizzati, nel tentativo di rappresentare artisticamente teorie scientifiche utilizzando la luce come elemento principale. Light Art, se si vuole, o più generalmente arte-scienza.
Il tentativo di fare arte rappresentando teorie scientifiche si basa sulla riflessione che la scienza sia essa stessa una disciplina artistica allorché le sue ipotesi non trovino un adeguato riscontro empirico. Nicola Evangelisti (Bologna, 1972) persegue il suo scopo talvolta avvalendosi anche della collaborazione di autorevoli scienziati, come nel 2002, quando l’astrofisica Fiorella Terenzi riuscì a convertire in suono, per la prima volta nella storia, le onde radio provenienti dal cosmo, e tale suono fu utilizzato per un video dall’artista. La scienza come arte permette di indagare i princìpi generativi delle forme, in modo che anche l’apparente immaterialità della luce di un fulmine diventi forma e si componga nello spazio secondo leggi scientifiche.
Se il tentativo è abitualmente rivolto alla trasposizione delle teorie della fisica quantistica e della relatività nelle sue opere, affrontando quindi tematiche non direttamente collegate alla realtà sociale, l’artista ha però anche riscontrato l’urgenza di spostare il suo target, scegliendo di esprimere la propria indignazione per ciò che vede accadere nel mondo contemporaneo: un mondo reso sempre più insicuro dal terrorismo, in cui i media dell’informazione fanno la cresta sul catastrofismo, alimentando il sentimento generalizzato di paura; in cui il pluralismo d’informazione, teoricamente indice di democrazia, spesso invece confonde le cose. Così in You are not safe (2006), suggestiva installazione olografica realizzata ancora con la collaborazione di Fiorella Terenzi e del fisico Mauro Melotti, questa pluralità d’interpretazioni trova un parallelo con la teoria del Multiverso (un insieme di universi coesistenti previsto da varie teorie fisiche), e grazie alla tecnologia olografica, tridimensionale e a raggi laser, diversifica le varie proiezioni. Ma molto dipende dalla posizione in cui ci si trova a guardare, perché cambiando prospettiva tutto potrebbe scomparire e divenire quindi un’illusione.
Presenti numerose strutture spaziali (o light-box) e crilex, giochi cromatici che rendono le opere misteriose quanto affascinanti: qui la luce del neon, racchiusa nella trasparenza del vetro e del plexiglass, è la scarica elettrica generatrice della materia-energia vitale che si espande nel nulla del cosmo. La scelta di materiali come il plexiglass, l’acciaio e l’alluminio, oltre che ad esigenze funzionali, risponde più precisamente alla volontà di rinunciare al tradizionalismo scultoreo dei marmi per meglio aderire alla contemporaneità.
La scultura Spacetime connections (2007) rappresenta la teoria degli universi paralleli, indagata in dettaglio dallo scienziato Schwartzschild, a cui è dedicata l’opera: due lastre in bronzo con bolle sporgenti, come universi allo stato primordiale, e coni che collegano i due pezzi, ossia cunicoli spazio-temporali che collegano gli universi permettendone la reciproca influenza.
Nicola Evangelisti – Elettrika
dal 17 Marzo al 31 Maggio
Galleria PaciArte Contemporanea, Via C. Cattaneo 20/b –
25121 Brescia – Italy
da martedì a sabato: 10.00 / 13 – 15.30 / 19.30
ingresso libero- catalogo in galleria a cura di Martina
Cavallarin – edizioni PaciArte
Per informazioni: Tel/Fax +39 030 2906352;
e-mail: info@paciarte.com; internet www.paciarte.com