Nell’inimitabile cornice di Piazza San Marco, Ennio Morricone dirige l’Orchestra Roma Sinfonietta e il Coro del Teatro La Fenice in alcuni tra gli infiniti brani che lo hanno reso celebre e che hanno segnato molte, diversissime, pietre miliari della storia del cinema.
Cinquemila spettatori composti e ossequiosi, cinquemila fan rispettosamente scatenati, cinquemila amatori commossi e riconoscenti. La sterminata platea che per l’occasione occupa Piazza San Marco attende trepidante l’arrivo del Maestro. Lui, responsabile di melodie ormai entrate nell’immaginario collettivo, autore di composizioni che hanno segnato diverse generazioni di cinematografari e di registi, ma non solo, non si fa attendere e, con il minimo sindacale di ritardo, sale sul podio sommerso dagli applausi.
Non basta lo Scirocco che soffia imperterrito per tutta la serata spazzando la Piazza e scompigliando capigliature agghindate, né l’imprevista acqua alta che per alcuni istanti sembra far temere il peggio – causando in realtà una modesta agitazione – a distogliere l’attenzione dalla bacchetta che, magicamente agitata dal Direttore d’eccezione, materializza vibranti visioni sonore.
Il concerto, organizzato dal Casinò di Venezia e diviso in due parti, senza intervallo, si apre sulle commoventi note del Tema di Deborah, dall’ultimo capolavoro di Sergio Leone C’era una volta in America. Prosegue poi con altri due adagi tratti da I promessi Sposi e Vatel. I “Fogli Sparsi” successivi vengono direttamente dal 1969, anno in cui Morricone musicò il film di Roberto Faenza H2S, quello di Verneuil Il clan dei siciliani, quello di Patroni Griffi Metti una sera a cena e, con un breve excursus nei primi anni Settanta, con Maddalena, dal film omonimo di Jerzy Kawalerowicz. A concludere la prima parte, i brani del compositore romano forse più noti e attesi dal pubblico. Il Buono, il Brutto e il Cattivo, C’era una volta il West e Giù la testa, temi tratti dalle omonime pellicole, insieme all’entusiasmante L’Estasi dell’Oro (sempre da Il Buono, il Brutto e il Cattivo), rievocano gli ormai mitici film di Leone e, nell’anno in cui la Mostra del Cinema di Venezia ha organizzato un’intera retrospettiva sul “Western all’italiana”, ribadiscono l’attualità di quei film innovativi che probabilmente non avrebbero avuto lo stesso impatto senza l’accompagnamento delle sperimentali musiche di Ennio Morricone.
La seconda parte del concerto è invece all’insegna del Cinema dell’Impegno e di quello Tragico, Lirico, Epico. I temi, da La battaglia di Algeri del compianto Gillo Pontecorvo a Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e La classe operaia va in paradiso di Elio Petri, confermano la versatilità di Ennio Morricone e l’esperienza di un artista che ha saputo travalicare i generi cinematografici e sposare magnificamente la causa dell’impegno civile. La splendida Abolisson (dal film Quemada), dall’emozionante crescendo vocale, passando per Sostiene Pereira e Vittime di guerra, dai film omonimi, completano un percorso variegato e appassionante all’interno del cinema italiano d’autore. Concludono il concerto – dopo un’incursione nelle colonne sonore de Il deserto dei Tartari e Riccardo III – sinfonie ormai entrate nella storia della musica e del cinema con le partiture, tratte dal film Mission, Gabriel’s Oboe, Falls e In Earth as it is in Heaven.
Tutte le orchestrazioni eseguite sono quelle originali delle colonne musicali scritte da Ennio Morricone, e si sente. Non c’è bisogno di riarrangiamenti o rivisitazioni: i brani suonati si mantengono freschi e attuali e non perdono un briciolo della carica che li ha resi indimenticabili, rievocando le immagini dei film che completavano e, allo stesso tempo, rivendicando autonoma potenza stilistica. Il concerto, “Note di pace”, verrà replicato questa sera “contro tutte le stragi della storia dell’Umanità” e con alcune variazioni di programma. Si aprirà con Voci dal Silenzio, composizione scritta dal premio Oscar alla carriera sulla spinta emotiva dei tragici fatti di New York del 2001. Il concerto verrà trasmesso alle 23.05 su Raiuno.
nella foto: Ennio Morricone riceve il Premio Diamanti durante la 64. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio