Il nome “Toto” è legato a doppio filo a un decennio, gli anni 80, che li ha visti mattatori al punto da farli divenire tra i simboli musicali pop-rock dell’epoca: ma la band, nata nel 1978 e mai abbandonata dai loro leader Steve Lukather e David Paich, non ha negli anni smesso di proporre nuove uscite, pur con frequenza minore e, diciamolo, alterne fortune. Con “Falling in Between”, i californiani cercano, con graditi ritorni e la solita classe, di migliorare i risultati del forse sottovalutato “Mindfields”, ormai datato 1999.
A partire dall’aggressiva copertina, con il monicker “Toto” a campeggiare su un acceso fondo arancione-rosso, sembra che la band prometta battaglia: e così è fin dai primi secondi dell’apertura, con un accordo di chitarra distorta e un giro di piano “marchiato Toto” a presentarci bene quello che ci aspetta, un disco che cerca, e come vedremo riesce pienamente, a coniugare tradizione e freschezza, voglia di mordere ed eleganza.
“Falling in between”, che dà il titolo all’album, apre in maniera magistrale, ed è in particolare la voce di un Bobby Kimball in grande spolvero a impressionare, tracciando melodie vagamente arabeggianti su di un arrangiamento solido e pomposo. “Dying on my feet” è un pezzo interlocutorio, ricco di piacevoli spunti di fiati, che funge da ideale preambolo alla prima vera perla dell’album: “Bottom of your soul”, già singolo estratto, è una canzone in pieno Toto-style: la suadente voce di Steve Lukather, brillante non solo alla celebre chitarra, scalda sulle calme strofe l’ascoltatore prima del trascinante refrain, su cui splendidi sono i vocalizzi di Joseph Williams, ex cantante dei californiani e graditissimo ospite. Un assolo “unito” di chitarra acustica e piano conferma la straordinaria ispirazione di una canzone che rappresenta uno dei migliori episodi dell’album e della recente produzione della band. La successiva “King of the world” strappa ai fan dei Toto un sorriso, tanto è classico, nella sua orecchiabilità, il tirato ritornello. “Hooked” si segnala soprattutto per un altro straordinario ospite, Ian Anderson, leader dei Jethro Tull, che impreziosisce con il suo leggendario flauto questo pezzo molto cadenzato, dal chiaro sapore 80s. “Simple life”, scritta da Lukather dalla prima all’ultima nota, regala a chi ascolta due minuti abbondanti di rara classe e feeling: il chitarrista, ancora dietro il microfono, è davvero impeccabile nella sua interpretazione di questa breve ballad dalla struttura molto originale. E ancora “Luke” è il protagonista di “Taint the world”, con un instancabile lavoro alle chitarre nello stile dell’amico Eddie Van Halen, valorizzato dalla sezione ritmica dei soliti Simon Phillips (batteria) e Mike Porcaro (basso), mai banali nell’apparente linearità di questo up-tempo. Arriva la rock-fusion “Let it go”, e cambiano ancora le lead vocals, stavolta affidate a Greg Phillinganes, tastierista ormai entrato in pianta stabile nella band: ancora una volta, si tratta di Toto all’ennesima potenza, con un arrangiamento di gran classe dove a farla da padrone è il drumming funky di Phillips. Finalmente, con la più rilassata “Spiritual Man”, è il turno al microfono di David Paich, storico tastierista e compositore della band, a regalare vibrazioni, appunto, “spiritual”, prima della chiusura: “No end in sight” vede tornare l’altissima voce di Bobby Kimball, che interpreta magnificamente con Lukather un pezzo melodico e tirato che conclude degnamente un album davvero riuscito.
Non è facile, per chi ha sempre fatto del rock classico e “ben suonato” la propria bandiera, mietere in questi anni i successi un tempo raggiunti da hit come “Africa” o “Hold the line”; ma il lotto di canzoni proposto dai Toto è davvero di altissima qualità, così come la prestazione della band, ispirata e mai ripiegata nella tecnica espressa. Un grande ritorno, che lungamente atteso dai fan dei californiani potrebbe sedurre anche chi ha voglia di scoprire quanto un disco adulto possa essere sorprendentemente fresco.
Tracklist:
– Falling in Between
– Dying on my Feet
– Bottom of your Soul
– King of the World
– Hooked
– Simple Life
– Taint your World
– Let it go
– Spiritual Man
– No End in Sight
Line-up:
– Bobby Kimball (vocals)
– Steve Lukather (guitars and vocals)
– David Paich (keyboards and vocals)
– Greg Phillinganes (keyboards and vocals)
– Mike Porcaro (bass)
– Simon Phillips (drums and percussions)