41. Festival Internazionale del Teatro

Sabato 15 ottobre: gli appuntamenti

Sabato 15 ottobre

Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian ore 11.00
Maestri della scenografia contemporanea: Anna Viebrock

Laboratorio delle Arti di Ca’ Giustinian – dalle ore 11.00
Rimini Protokoll /Stefan Kaegi (Germania)
Video Walking Venice presentazione pubblica

Teatro Fondamenta Nuove ore 13.00
Young Italian Brunch – La nuova creazione scenica italiana
Ricci/Forte
Grimmless

Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian ore 18.00
Incontro con Calixto Bieito
Moderatore Begoña Barrena

Teatro Piccolo Arsenale ore 20.00
Stefan Kaegi (Rimini Protokoll) (Germania)
Bodenprobe Kasachsta di Stefan Kaegi prima italiana

Teatro alle Tese ore 22.00
CCNO / Josef Nadj (Francia)
Woyzeck ou l’Ébauche du vertige
di Josef Nadj

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Un sodalizio pressoché indissolubile è quello formato da Christoph Marthaler con Anne Viebrock, scenografa e regista, che Georg Diez in Die Zeit definisce “poeta delle piccole cose”, per la capacità di trascolorare la dimensione quotidiana in atmosfere surreali, per la tendenza a sottrarre e smorzare, costruendo spazi da cui la vita sembra come improvvisamente svanita. Gli spettacoli che hanno firmato insieme a partire dagli anni ’90, come Uccidi l’europeo! Uccidilo! Fallo fuori! e la loro versione del Faust di Goethe, hanno segnato profondamente la scena europea, non soltanto dei Paesi di lingua tedesca. Anne Viebrock terrà l’ultima delle conferenze programmate perla sezione dedicata ai grandi Maestri della scenografia contemporanea aprendo la giornata di sabato 15 ottobre alle 11.00 nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian (ingresso libero, traduzione simultanea).

A partire dalle 11.00 sarà possibile munirsi di ipod touch per seguire i percorsi tracciati dai partecipanti al laboratorio di Stefan Kaegi dei Rimini Protokoll in Video Walking Venice (punto di partenza il Laboratorio delle Arti di Ca’ Giustinian, prenotazioni allo 041-2728319, teatro41@labiennale.org, ultima replica 16 ottobre).
Alle 13.00 al Teatro Fondamenta Nuove l’ultimo degli appuntamenti con la nuova creazione scenica italiana con Grimless, l’ultimo lavoro del duo Ricci/Forte e il nuovo tassello di un percorso fondato su una cifra drammaturgica che cortocircuita suggestioni letterarie e linguaggi del presente, trash e classicità. La grammatica pirotecnica del gruppo si confronta qui con l’affascinante e combustibile materia prima delle fiabe dei fratelli Grimm, caposaldo della letteratura per l’infanzia, fucina di narrazioni archetipiche prima di qualunque edulcoramento disneyano. “Evocando le cesellate decalcomanie della fiaba e sovrapponendole agli inquieti fantasmi del quotidiano, Grimmless vuole essere un termometro, uno strumento di ricognizione e registrazione delle condizioni di noi sopravvissuti sulla penisola dello Stivale dorato. Per compiere, con scientifica precisione, una disamina sulle possibilità identitarie del presente. Il rovello, la fiamma segreta che muove il preciso ingranaggio di Grimmless è l’inevitabile lacerazione di un’identità sospesa tra realtà e fiction, tra menzogna e assuefazione. Quali fiabe siamo obbligati a raccontarci oggi per anestetizzare i mostri accucciati in ogni ombra, tra allucinazioni televisive e depauperamento della fantasia?” (Ricci/Forte)

Ancora a Ca’ Giustininan, nella Sala delle Colonne (ore 18.00, ingresso libero, traduzione siumultanea), si svolgerà l’ultimo incontro in programma con i Maestri della scena invitati dal direttore Rigola: sarà la volta di Calixto Bieito, introdotto dal critico teatrale del quotidiano El País Begoña Barrena.

Accanto al Laboratorio Video Walking Venice, Stefan Kaegi e i Rimini Protokoll portano a Venzia anche il loro ultimo spettacolo, Bodenprobe Kasakhstan, in scena alle 20.00 al Teatro Piccolo Arsenale. Uno “spettacolo” che parla di petrolio insieme ai flussi migratori russo-tedeschi. “Sotto Stalin – racconta Stefan Kaegi – migliaia di persone di etnia tedesca sono deportate in Kazakistan. All’inizio degli anni ‘90, l’invito di Helmut Kohl a un milione di persone di origine tedesca a ritornare in Germania dal Kazakistan coincide con la scoperta di uno dei più grandi giacimenti petroliferi degli ultimi vent’anni nel Kazakistan occidentale… Il boom del petrolio kazaco seguirà il modello norvegese di sostenibilità o quello di sfruttamento nigeriano?”. La sua analisi prosegue ricordandoci come il petrolio sia usato come carburante nel 98 per cento del trasporto mondiale e come, dalla crema per le mani alle penne, quasi ogni prodotto contenga petrolio grezzo distillato. Ecco allora che Bodenprobe Kasakhstan va in cerca del petrolio: nel marzo 2010 Stefan Kaegi e il suo gruppo iniziano a selezionare persone che possano raccontare la storia del petrolio in prima persona. Unendo le loro biografie formano una catena che risale gli oleodotti all’indietro fin nel sottosuolo del Kazakistan… Tutto questo avviene in una serata teatrale che simula il Kazakistan, dove persone in russo e tedesco cantano e descrivono i percorsi della steppa, i sentieri delle loro vite, del petrolio grezzo e del potere.

La serata si conclude alle 22.00 al Teatro alle Tese con un capolavoro di Josef Nadj, Woyzeck ou l’Ébauche du vertige. Autore di spettacoli visionari e funambolici, che sembrano riscrivere le tavole di Bosch, Bruegel e Chagall, rimandando alle sue origini culturali mitteleuropee (è nato nella Serbia di minoranza ungherese), Nadj è una delle più sfaccettate personalità artistiche operanti sulla scena in Francia, Paese nel quale vive dal 1980. Per Nadj – che sfugge alle definizioni, accostandosi a seconda delle sue esigenze creative tanto al teatro danza quanto alle tecniche di mimo o al circo – tutto può diventare materia di elaborazione per il suo “teatro del movimento”, soprattutto ciò che è estraneo alla tradizione della danza stessa. Josef Nadj era già stato alla Biennale Danza con Petit psaume du matin nel 2001, insieme a Dominique Mercy, e nel 2002 con Journal d’un inconnu, ispirato a un racconto di Otto Tolnai. Questa volta è invitato dalla Biennale Teatro a tenere un workshop per attori, e in questa occasione presenta uno spettacolo fra i più intensi del suo repertorio, tanto da essere ancora oggi portato in tournée. Come tanti spettacoli di Nadj che prendono le mosse da riferimenti letterari, da Borges a Beckett, da Otto Tolnai a Bruno Schulz, anche Woyzeck ou l’ébauche du vertige si ispira a un dramma, al famoso capolavoro incompiuto di Büchner, e raggruma attraverso una poetica evocativa fatta di oggetti, gesti e apparizioni, la parabola tragica del soldato assassino per amore.

Per informazioni e prevendite Viva Ticket tel. 892424; www.labiennale.org