1960
A testimonianza del successo delle Storie ferraresi il regista Florestano Vancini comincia a lavorare alla versione cinematografica di Una notte del ‘43. La sceneggiatura viene affidata a Ennio de Comcinie a Pasolini, mentre il ruolo di Bassani è di semplice consulente, non avendo voluto partecipare direttamente al trattamento del testo: non è dell’idea che si possa offrire una redazione diversa del suo prodotto narrativo.
1966
Presiede la giuria del Festival Cinematografico di Venezia. Si batte in favore del film di Bresson, Au hasard Balthazar, ma non può che arrendersi naturalmente di fronte alla volontà espressa dalla maggioranza dei giurati (tra i quali c’è Michel Butor), che incoronerà La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo.
1970
E’ l’anno dell’uscita del Giardino dei Finzi–Contini, con la regia di Vittorio De Sica, ma l’idea originaria di ricavare un film dal romanzo risale al 1963, quando la Documento film si era aggiudicata i diritti del libro, in base ad una proposta del regista Valerio Zurlini. Lo sceneggiatore scelto – Valerio Laurani – aveva inserito nel trattamento alcuni episodi tratti da altri romanzi, ma l’operazione era stata respinta da Bassani. Si erano susseguiti Pinelli e Brusati, fino a che nel 1966 Zurlini aveva abbandonato il progetto. Quattro anni dopo, la realizzazione è affidata a De Sica, che offre la sceneggiatura a Vittorio Bonicelli. Conoscendo l’opinione dello scrittore sulle rese cinematografiche, già espressa in occasione del film di Vancini, lo coinvolge il più possibile. Tuttavia la Documento Film non approva la versione definitiva. Bassani lo scoprirà solo alla prima della pellicola, modificata nella sostanza in seconda battuta da Ugo Pirro. Lo scrittore, quindi, chiede e ottiene attraverso un’azione legale che il proprio nome sia depennato da quelli degli sceneggiatori, vincendo la causa. La motivazione addotta è che il suo “Giardino”, in realtà, era stato “tradito”.
1987
Esce il film di Giuliano Montaldo tratto dagli Occhiali d’oro, ultimo tributo del mondo del cinema alla sua narrativa. Bassani lo apprezza, anche se, come gli è già accaduto, non riesce a cogliere una corrispondenza compiuta fra resa filmica e romanzo.
Il sito ufficiale della Fondazione Giorgio Bassani: http://fondazionegiorgiobassani.it