“Frank Gehry – Creatore di sogni” di Sydney Pollack

L'antimateria di Frank Gehry

Dal Vitra Design Museum in Germania al Museo Guggenheim di Bilbao passando per la Walt Disney Hall, la ballerina di Praga e la sua casa a Santa Monica in California: vita e opere di uno dei più grandi geni creativi del nostro tempo. Attraverso bozzetti e modellini crescono strutture imponenti e sensuali.

Sydney Pollack non aveva mai girato un documentario e non ne sapeva nulla di architettura. Per questo Gehry l’ha scelto. Gli serviva un occhio che, oltre ad essere a lui legato da un profondo rapporto di amicizia, fosse pronto e disponibile a farsi affascinare dalle sue creazioni.
Pollack segue le onde delle strutture, segue le forbici nervose che tagliano la carta dei modellini e la bidimensionalità del cinema non è più un problema.
Frank Gehry da molto tempo non fa più l’architetto. O forse non l’ha mai fatto. È uno scultore, un’artista, un sarto. Tocca e modella il titanio come fosse lana, il vetro come fosse seta. E fa calzare a pennello le sue opere alla città che le indossa. E fa lo stesso con le critiche; in un passo del documentario dice che quelle a lui rivolte le prova come un paio di jeans e poi le butta via. Bilbao dopo il Guggenheim non è più la stessa. Fa fieri i suoi cittadini che hanno avuto la lungimiranza di farsi sconvolgere le prospettive da un artista che crea accartocciando i fogli nel suo laboratorio.

Un giorno ha pensato a cosa avrebbe fatto da grande e si è ricordato di quando giocava con gli avanzi di legna vicino al camino di sua nonna. Visto che era felice ha pensato che fosse suo dovere continuare a farlo. Le sue strutture increspate, che ridono delle leggi della materia, richiamano il gioco di lui bambino vicino al fuoco. “È dal cestino dei rifiuti che traggo maggiore ispirazione” dice di sé; e dal dosaggio di pieni e di vuoti che si libera nelle cose che si buttano via. Gerhy ci parla del processo creativo, della maestosità del pensiero, dei limiti della mente, del rischio e del pericolo della creatività. Da molti suoi colleghi l’innovazione è vista come una minaccia, ma non è così che devono evolversi le città. Non bisogna mai perdere il senso del bello. Mai rifuggire la luce (Gerhy inonda le sue strutture di luce). Bob Geldof, intervenendo nel documentario (tra gli altri anche Dennis Hopper, che abita in una casa da lui progettata, e l’artista Julian Schabel), racconta che quando si incontrano gli architetti alle feste bisogna sempre picchiarli e nemmeno preoccuparsi di spiegare il perché.

La scarsa voglia di sperimentare, i committenti sempre più sospettosi hanno fatto estinguere i talenti. Eppure, Gerhy e Pollack in un due punti convergono: spiegando quanto siano simili i campi in cui lavorano, dominati dalla logica del denaro in cui, però, c’è sempre una piccola porzione di spazio dove si può giocare e creare e quanto conti il valore personale in un epoca in cui, come quella postmoderna, è già stato fatto tutto. I materiali e la tecnologia. Pollack lo incalza e gli chiede se mai ascoltando un brano gli venga in mente un edificio che però non ha urgenza di creare, gli chiede se come lui il suono di particolari note gli fa pensare ad un’inquadratura.
Sono strane le tappe del pensiero. Lo sa bene il suo psichiatra. È difficile immaginare che il progetto del museo di Gerusalemme sia in realtà nato dalla visione di un quadro di Bosch. Ed è bello pensare che nel primo schizzo (Sketches of Frank Gehry è il titolo originale che rende meglio l’idea di fondo) ci sia già la forza e il vigore dell’acciaio in seguito modellato come fosse panna per le torte. I fantasmi del cubismo inquietano la mente di questo visionario architetto che dorme poco quando le cose sono facili e si esalta davanti alle curvature che impone alla dura pietra, e che, essendo maledettamente modernista, considera la decorazione come peccato e che si sente mancare davanti alla formica. “Il talento è malessere allo stato liquido” e il fermo immagine finale che vede la mano dell’artista accarezzare le sue pareti ci dice che il successo è di sicuro allo stato solido.

Titolo originale: Sketches of Frank Gehry
Nazione: U.S.A.

Anno: 2005
Genere: Documentario
Durata: 82′
Regia: Sydney Pollack
Sito ufficiale: www.sonyclassics.com/…
Cast: Michael Eisner, Frank O. Gehry, Bob Geldof, Dennis Hopper, Philip Johnson, Sydney Pollack
Produzione: Mirage Enterprises
Distribuzione: BIM
Data di uscita: Cannes 2006
30 Marzo 2007 (cinema)