“Fringe” – Prima stagione

Avventure ai limiti estremi della scienza

Arriva finalmente anche su Italia 1 (da martedì 9 marzo, alle 22.05) Fringe, l’ultima serie di J.J. Abrams che segue le vicende della “Divisione Fringe”, un team dell’FBI specializzato in casi riguardanti la cosiddetta “scienza di confine”: ovvero una serie di eventi misteriosi che non sembrano poter avere una spiegazione razionale.

C’è qualcosa che non va nel volo 627 Amburgo-Boston: l’aereo atterra, ma ben presto ci si rende conto che all’interno sono tutti morti, e in maniera anche piuttosto orribile. L’agente dell’FBI Olivia Dunham, assegnata al caso, ha l’intuizione di avvalersi dell’aiuto del dottor Walter Bishop, uno scienziato che un tempo conduceva esperimenti segreti per il governo. Il problema è che Walter, giudicato responsabile di un non meglio specificato “incidente”, è da anni rinchiuso in un istituto psichiatrico. Per farlo dimettere serve allora suo figlio Peter, un ragazzo brillante dall’intelligenza sopra la media, che tuttavia si guadagna da vivere attraverso ingegnose truffe in giro per il mondo. Questo curioso trio dimostra di avere un notevole potenziale, per cui la Sicurezza Nazionale decide di costituire la “Divisione Fringe”, affinché si occupi di altri casi inspiegabili. Questi riconducono tutti al cosiddetto “Schema”, e oltretutto sembrano spesso ricollegarsi ai vecchi esperimenti di Walter e del suo socio William Bell, che nel frattempo è diventato il capo della Massive Dynamics, una potente società all’avanguardia nell’uso della tecnologia.

Prima ancora di andare in onda, Fringe è stato da molti definito “il nuovo Lost“, a causa della presenza del creatore J.J. Abrams, già tra i “padri” della serie isolana della ABC. E va detto che l’inizio del doppio pilot non si è sottratto al gioco: nelle prime inquadrature siamo su un aereo, e capiamo subito che sta per accadere qualcosa di catastrofico. Tuttavia le analogie si fermano qui, e se proprio si vuole incasellare Fringe, allora il paragone più azzeccato è quello con X-Files. Sia per il tipo di tema che tratta, sia per la struttura del cast, con una coppia di protagonisti uomo-donna impegnati a districarsi tra casi paranormali e una tensione sessuale destinata a farsi sempre più evidente.

Proprio il cast è sicuramente uno dei punti di forza della serie. La semi-sconosciuta australiana Anna Torv (interprete di Olivia) è una rivelazione: bella ma forte, il suo personaggio che non sfigura neppure al confronto con un’altra ex protagonista di una serie targata J.J. Abrams, quella Sydney Bristow ottimamente portata sullo schermo da Jennifer Garner in Alias. Funziona anche il coprotagonista Joshua Jackson, notevolmente cresciuto dai tempi in cui interpretava lo scapestrato Pacey in Dawson’s Creek. Il suo Peter è una sorta di genio dal potenziale inespresso, e nonostante le attività non sempre lecite è fondamentalmente un bravo ragazzo, a cui non mancano carisma, fascino e una buona dose di cinismo. Ma i complimenti maggiori vanno a John Noble, bravissimo nel rendere l’instabilità mentale di Walter e insostituibile fonte dei migliori momenti comici dello show. Anche alle loro spalle c’è un cast di comprimari ben assortito, dall’agente Broyles (Lance Reddick, già visto in Lost), all’assistente Astrid (Jasika Nicole), di cui Walter non ricorda mai il nome, fino all’insostituibile mucca Gene.

Un difetto imputabile alla serie è invece quello di non riuscire sempre ad amalgamare in maniera coesa la trama verticale con quella orizzontale. La prima, definibile anche come “caso della settimana”, ha ovviamente degli episodi che funzionano di più ed altri di meno, ma in generale la media è buona. La seconda, che coinvolge tutta la stagione (o meglio la serie), è invece piuttosto criptica (seppure non complessa ai livelli di Lost) e spesso lasciata un po’ troppo da parte, ma è innegabile che abbia delle “impennate” qua e là che, se hanno come scopo principale quello di fomentare la curiosità, svolgono pienamente il compito. Una curiosità: i 20 episodi della prima stagione hanno un formato leggermente più lungo rispetto alle normali serie dei network generalisti (50 minuti), ma dalla seconda (in onda anche in Italia dal 2 aprile, su Steel) si torna al più congeniale formato da 40 minuti.

«Queste persone che vivono tranquillamente… non hanno idea di ciò che succede intorno a loro»

TITOLO ORIGINALE: Fringe
PRIMA TV USA: 9 settembre 2008 – FOX
PRIMA TV ITALIA: 31 gennaio 2009 – Steel
IDEATORE: J.J. Abrams, Roberto Orci, Alex Kurtzman.
PRODUTTORI: J.J. Abrams, Roberto Orci, Alex Kurtzman, Bryan Burk, Jeff Pinkner, Alex Graves.
CAST: Anna Torv (Olivia Dunham), Joshua Jackson (Peter Bishop), John Noble (Walter Bishop), Lance Reddick (Phillip Broyles), Kirk Acevedo (Charlie Francis), Blair Brown (Nina Sharp), Jasika Nicole (Astrid Farnsworth), Mark Valley (John Scott), Leonard Nimoy (William Bell).