La trentasettesima edizione del Giffoni Film Festival, svoltasi dal 12 al 21 Luglio, due giorni in più rispetto alle precedenti edizioni, ha presentato 64 film in competizione, tra cortometraggi e lungometraggi. I 2000 giurati, divisi in 4 sezioni, hanno avuto qualche difficoltà a decretare i vincitori particolarmente nelle due sezioni Y GEN e FREE TO FLY in quanto è mancato un film che, per contenuto e qualità, spiccasse sugli altri. Più facile la scelta per i giurati dai sette agli 11 anni che hanno visionato dei film molto coinvolgenti e di forte empatia grazie anche alla presenza di animali nel ruolo di protagonisti. Così si spiega la vittoria del film tailandese MID ROAD GANG nella sezione KIDZ, nel quale l’intera azione è sostenuta da un gruppo di cani randagi con comportamenti e sentimenti paragonabili a quelli umani.
Nella sezione FIRST SCREENS la scelta è caduta sul film svedese KIDS IN DA HOOD però, a nostro parere, altre proposte meritavano di vincere o comunque vanno segnalate: il finlandese THE MYSTERY OF THE WOLF per la sensibilità con cui è trattato il tema della coesistenza di due madri, una biologica e una adottiva, e del misterioso legame che a volte l’uomo crea con la natura e con gli animali. Ancora più interessante il coreano BUNT in cui il protagonista undicenne DONG-KU, con un quoziente di intelligenza di appena 60, trova la sua felicità nel frequentare la scuola e stare con i compagni; per suo padre, invece, la gioia più grande sarebbe vedere che il figlio è in grado di ottenere la licenza elementare.
Ritornando ai film vincitori nelle sezioni dei giurati dai 12 ai 19 anni, pare che questi siano il risultato di scelte “quasi obbligate”. Nella sezione FREE TO FLY infatti, pur attingendo a più generi cinematografici, le proposte hanno a volte deluso, sia per le sceneggiature sia per le regie. Il Grifone d’oro quindi non poteva che andare a MICHOU D’AUBER, film francese con protagonista GERARD DEPARDIEU, che sapientemente dosa citazioni storiche (guerra d’Algeria), integrazione razziale e difficili rapporti familiari.
I giovani di Y GEN, tra temi esistenziali riferiti a micro realtà difficilmente condivisibili, hanno scelto KEITH nella cui storia, un mix di amore ribellione e malattia, è facile ritrovarsi. Il film fa pensare al successo, fra i ragazzi, di TRE METRI SOPRA IL CIELO.
Nonostante tutto, comunque, il GIFFONI FILM FESTIVAL resta il più importante punto di riferimento di cinema per ragazzi, soprattutto per la presenza dei 2000 giurati, provenienti dai cinque continenti, ai quali viene lasciata estrema libertà di opinione e scelta e che portano a casa una esperienza entusiasmante.
Aggiungiamo due parole sul contorno del festival, che va dagli ospiti provenienti dal mondo del cinema a quelli del mondo della musica. Presenze importanti: DANNY DE VITO, CARLO VERDONE, ROMAN POLANSKI, i quali hanno sì incontrato i ragazzi ma con poco tempo a disposizione per parlare di cinema. È una nota non positiva del Festival che sembra maggiormente rivolto alla spettacolarità e alla ricchezza di proposte ma vissute in maniera superficiale.
Concludiamo con un suggerimento agli organizzatori: diamo ai ragazzi maggiori possibilità di incontri in cui poter riflettere su quello che vedono e laboratori per sperimentare le tecniche e il linguaggio del cinema.