In un apocalittico scenario futuro, la Terra, devastata da esperimenti
genetici, si è ribellata: ora gli esseri umani non dispongono più di
tecnologia, né di acqua corrente né di elettricità, ma sono tornati indietro
nel tempo, in uno scenario quasi preistorico in cui non possono far altro che
obbedire alle potenti e temibili forze della natura.
Il primo lungometraggio realizzato dallo Studio Gonzo — pioniere
dell’animazione digitale — il cui titolo letteralmente significa “Agito dai
capelli d’argento”, si inserisce nella collaudata tradizione fantascientifico-ecologica molto amata dal popolo del Sol Levante, il cui massimo esempio è
Nausicaa della valle del vento di Miyazaki Hayao.
Il prologo del film proietta lo spettatore in medias res: a causa della
bramosia umana e degli esperimenti genetici sfuggiti al controllo degli
scienziati, la Terra è diventata un luogo di desolazione, prigioniera di
vegetali mutanti. L’equilibrio è appeso a un filo: gli alberi attaccano le
persone e la risorsa più preziosa, l’acqua, va attinta da una sorgente
sotterranea sorvegliata da strani esseri arborei chiamati druidi. Gli esseri
umani, con l’aiuto di tre persone che hanno tentato di trovare una mediazione
con le forze della natura allo scopo di una coesistenza pacifica (e che per
questo si sono fuse con essa, diventando “persone rinforzate” con i capelli
d’argento), vivono nella Città Neutrale, ai margini della foresta.
Durante una spensierata, ma anche pericolosa, scorribanda nel bosco con
l’amico Cain, l’adolescente Agito risveglia da un’ibernazione di 300 anni Tura,
una ragazza sua coetanea. Tura, ibernata quando ancora l’umanità controllava la
natura, è scioccata e incredula dalla visione della realtà. Entrambi i
ragazzi, in modi diversi, vorrebbero ripristinare un equilibrio ecologico ormai
infranto: lotteranno con tutte le loro forze e capiranno che hanno ancora molto
da imparare.
La Natura, infatti, non va sottovalutata. L’epica avventura dei protagonisti,
blanditi e osteggiati da Shunaku, un soldato della città di Ragna che odia la
foresta e che vorrebbe distruggerla per piegarla finalmente al suo volere, è il
racconto di una profonda crescita e maturazione interiore; i ragazzi
impareranno che la Natura va rispettata in modo completo e totale. Anche chi ha
buone intenzioni, infatti, soccomberà allo stesso ambiente che cerca di
proteggere se perde il controllo delle proprie emozioni e non impara a gestire
i mezzi a propria disposizione. La metamorfosi di Agito in “persona
rinforzata”, dopo la quale anche i suoi capelli diventano d’argento, rispecchia
le infinite possibilità dell’essere umano: la potenza, se amministrata con
disciplina e saggezza, porta l’uomo a grandi risultati, ma un potere senza
guida conduce inesorabilmente alla distruzione.
Lo Studio Gonzo, autore anche di altri popolari prodotti d’animazione
(Yukikaze, Samurai 7, Bajilisk, Monte Cristo), basa le proprie realizzazioni
sull’uso di tecnologie 3D-CG, utilizzate per la creazione degli aspetti
meccanici, combinate con disegni tradizionali eseguiti a mano dei personaggi
principali.
Notevole e commovente la colonna sonora, i cui temi iniziali e finali sono
stati creati da Kokia, la musicista che ha composto “The power of dreams” per i
giochi olimpici di Atene.
Titolo originale: Gin-iro no kami no Agito
Paese: Giappone 2006
Durata: 95 min.
Regia: Sugiyama Keiichi
Character design: Kokuji Ogata
Storia originale: Umanosuke Iida