“GISELLE” DI ENZO CELLI

DANZA CONTEMPORANEA E HIP-HOP PER UN MITO INTRAMONTABILE

Dal 13 al 16 aprile al Teatro Cassia di Roma è andata in scena la personalissima versione di Giselle di Enzo Celli, coreografo di fama internazionale per la sua particolare fusione di danza contemporanea, hip hop e break dance.

Ancora una volta il balletto romantico di Giselle offre materiale per nuove espressioni grazie alla sua storia universale e alla sua drammaturgia ricca di opposizioni. Ed è proprio con la rielaborazione di queste opposizioni, tematiche ma con il lavoro di Enzo Celli anche stilistiche, che il coreografo firma la sua innovativa interpretazione.

La trama contemporanea viene ambientata in una cittadina il cui fulcro economico e sociale è rappresentato da una grossa fabbrica. Giselle è la segretaria, una ragazza introversa e schiva, a cui fa da specchio Albrecht, audace e sfacciato rappresentante della casta dirigente.
A questo primo contrasto di carattere sociale si aggiunge quello tra macchina e primordialità della natura, l’una rappresentata dalla vita minuziosamente scandita dell’azienda e l’altra dalla figura della Morte, introdotta per la prima volta con intuizione brillante da Celli. La Morte, bestia mostruosa nelle sembianze e nei movimenti, governa la vita del carcere in cui Giselle viene rinchiusa in seguito alla morte accidentale di un suo compagno di lavoro. Nonostante l’ esplicito richiamo all’ ancestrale, la Morte ha un effetto talmente meccanico sulle sue vittime che gli basta un tocco per finire una vita. A questo trattamento però Giselle non vuole conformarsi; lei che è stata dipendente della “macchina” per tanto tempo e che alla macchina ha opposto la leggerezza e la fluidità dei suoi movimenti, non può accettare di essere trasformata in polvere da un solo sguardo. Prima di farsi polvere dunque, da ragazza timida e impacciata si fa regina, e si dirige verso il suo destino con una forza e dignità che invece mancheranno ad Albrecht.

Ancora una volta, a distanza di quasi duecento anni, gli opposti si trasformano, si fondono, passano da un corpo all’altro, e la nobiltà della morte di una povera segretaria non è la stessa con cui Albrecht, indiscutibile simbolo dei valori dell’alta società, cerca di salvare la sua amata. All’amore eterno del finale originale di Théophile Gautier si sostituisce così il tentativo di corruzione di Mirta, guardiana del carcere, da parte di Albrecht, che crede che in un mondo dominato dal denaro anche la vita sia una merce di scambio.
Chiave di lettura di questo intreccio di opposti, naturalmente, il movimento. Due stili diversissimi, la danza contemporanea, quasi scivolosa nell’estetica di Enzo Celli, e la break dance, caratterizzata dalla meccanicità di gesti spezzati, non sempre definiscono distinte personalità e momenti del balletto.

Bellissimo il progressivo fluidificarsi dei movimenti di Albrecht per imitazione di quelli di Giselle, ad indicare la conoscenza, la compenetrazione dei due corpi e delle due anime, così come la variazione hip hop di Hilarion, pretendente di Giselle anche nell’originale romantico, sulle note del leitmotiv della protagonista. Lo spettatore che conosce Giselle e la sua musica ottocentesca di Adolphe Adam si chiede perché sia Hilarion ad utilizzare quel motivetto. Le interpretazioni di tale scelta artistica possono essere varie, ma in questa prospettiva in cui i contrari si confondono e anche le barriere di classe vengono abbattute, Hilarion cerca con la sua danza di essere il più possibile simile alla sua amata, quando lei invece sembra essere attratta da ciò che da lei si distingue, da un Albrecht che le offre la soddisfazione della curiosità derivante dal diverso.

Enzo Celli e la Compagnia Botega mettono in luce con questo lavoro le possibilità espressive di hip hop e break dance, che prendono di diritto (e finalmente) il loro posto sulle scene di tutta Italia. Ci ricordano inoltre l’importanza del remake per la promozione del repertorio e soprattutto come grosso incentivo alla produzione contemporanea.

GISELLE
di Théophile Gautier
Compagnia Botega: Elisabetta Minutoli – Federica Galimberti – Alessandro Pustizzi – Giovanni Leonarduzzi – Carlotta Bellucci – Azzurra Caccetta – Cristina Conti – Laura Ragni – Carlotta Viola – Mattia De Virgiliis – Francesco Di Luzio – Andrea Ferrarini – Daniele Lombrici – Manuel Venturino
Coreografie: Enzo Celli – Assistente alle coreografie: Federica Galimberti – Musica originale: Adolphe Adam – Costumi: Luciana Strata
www.teatrocassia.it