“GLEE ” – Non è mai troppo tardi per rinunciare ai propri sogni

Acafellas (1x03)

Bene, per questo episodio, prima di tutto sciogliete collo e spalle e passate le vostre scarpette nella pece, come veri professionisti!
Perché? Perché vi verrà voglia di tirare indietro il tavolo insieme al vostro coinquilino che sta cercando di studiare sul quel tavolo, togliere il tappeto appena sbattuto da vostra madre e alzare il volume per imitare le coreografie con le irresistibili cover di
For He’s a Jolly Good Fellow di Anon; Poison di Bell Biv DeVoe ; Wanna Sex You Up di Color Me Badd; This Is How We Do It di Montell Jordan; Mercy di Duffy; Bust Your Windows di Jazmine Sullivan; La Camisa Negra di Juanes!

Al William Mckinley High School tirano venti di hip hop e tramontane di sogni, di rimpianti, di successo e di amore.
Ho visto la terza puntata di Glee qualche tempo fa. Le ho viste tutte e 13 e ne vado “glee fiera”. Insomma non vedo l’ora che la croce rossa sul calendario barri il 13 aprile (lo attendo più delle vacanze estive) per scoprire come evolverà la prima stagione. No, non è esagerazione questa. Questa potrebbe passare per esasperazione e farmi rimbalzare, di diritto, nella L (loser) del Glee Club.

L’esagerazione, quella competitiva, primadonna, frivola, ma costante nella sua vanità è uno dei segni distintivi di questo musical comedy-drama. Glee possiede l’esagerazione drammatica che solo i teenager riescono a vantare e l’esagerazione frenetica che psicoanalizza una generazione dopo quella teen.
Un esempio? Ve lo ricordate quando nella prima puntata il Preside del William Mckinley High School sbeffeggia seriamente il professor Schuester dicendogli che volersi occupare del Glee Club sarebbe stato come tentare di non affondare il Titanic? Ecco è questa la vaporosa e irruenta esagerazione di cui parlo, quella che contribuisce a fare di Glee un prodotto con effetto bomba a orologeria, spolverato di cover che si amalgamano alla perfezione a un plot di esagerati (!!!), e per questo mai banali, stereotipi.

Ognuno in Glee ha una propria divisa, dai maglioncini a rombo di Rachel, alle divise delle Cheerios (che sorge il dubbio indossino anche sotto la doccia), alle sgargianti tute di Sue. E poi, soprattutto, questa puntata è il baluardo del savoir fair delle divise! Basti solo vedere il trench di Kurt impreziosito da un papillon che evoca perfettamente il suo concetto, nonché essenza, espresso alla diva Mercedes “ogni momento della tua vita è un’opportunità per essere alla moda”.

Nella puntata di questa settimana vediamo entrare le nostre potenziali star in crisi esistenziale, tra voglia di essere i migliori per alcuni e la voglia di mettersi in gioco per altri.

E se si impara che occorre stare attenti ai farmaci da banco per la tosse, soprattutto si capisce, anche con un certo sorriso compresso da quella gioia infantile, dose di una carica di esplosivo di autostima, che Barbra Streisand, J.Lo, Curtis Mayfied, Jim Abbott hanno vinto perché diversi!!!

Il Glee Club, ovvero Rachel, istigata dalle Cheerios, aizzate da Sue (ma quanto ci sono mancati gli intrighi coinvolgenti degni di una soap?) mette in dubbio le doti coreografiche del professor Will Schuester… ma il nostro idolo, che sta per diventare padre, almeno così lui crede, non sembra darsi pena per non essere considerato il Pendleton da quelli che non sono di certo i Momix…

Ed ecco che Glee riesce a farci apprezzare, come ragazzini scatenati, un gruppetto di uomini adulti che provano hip hop a cappella nel soggiorno di Will, che per rivalersi di un sogno adolescenziale ha messo in piedi una boyband (credetemi, diventerete i primi fan degli “Acafellas”!).

Nel frattempo il Glee Club va alla ricerca di un famoso coreografo, famoso non certo per la sua altezza e con una sindrome al vetriolo peggio ancora di quella di Sue. Ma non tutto procede come previsto.

E la tramontana degli amori? Siamo già testimoni del fatto che Rachel provi qualcosa di affettuoso nei confronti Finn, che però sta con Quinn Fabray, leader delle Cheerios. In questa puntata è la diva Mercedes a essere in crisi per non aver mai baciato un ragazzo. Ma Kurt, arriva in suo soccorso, anche troppo forse, ma di sicuro trova le parole giuste per consolarla: “noi del Glee Club siamo in fondo alla scala sociale. Persino i ragazzi delle classi di sostegno limonano più di noi!!”