Una raccolta di poesie per far luce sulla visione d’Oltreoceano della città di Venezia
Si è tenuta nell’incantevole cornice del giardino della Collezione Guggenheim la presentazione del libro “Gondola Signore Gondola, Venezia nella poesia americana del Novecento”.
L’opera è una raccolta di poesie di autori americani dedicate a Venezia, città reale assediata da frotte di turisti o luogo mitico di reminescenze artistico-letterarie. La realizzazione dell’antologia ha visto l’avvio di una proficua collaborazione tra il Dipartimento di Americanistica, Iberistica e Slavistica dell’Università Ca’ Foscari e la Società Dante Alighieri, senza trascurare gli interventi di singole personalità (come Anna Lombardo, poetessa e traduttrice) che hanno apportato ulteriori preziosi contributi.
L’incontro è stato introdotto dal direttore del dipartimento Luigi Magarotto il cui discorso si è focalizzato sull’immagine che Venezia dà di sé, un’immagine familiare a noi residenti ma reinterpretata dai poeti stranieri che ce la restituiscono in qualche modo diversa, consentendoci quindi di riscoprire una città che in parte non conoscevamo o non eravamo riusciti a cogliere, una “Venezia visitabile con la fantasia”.
La curatrice del libro Rossella Mamoli Zorzi, presidente del Comitato di Venezia della Società Dante Alighieri, ha invece parlato del compito della Società, che è quello di insegnare l’italiano agli stranieri ma soprattutto di promuovere la conoscenza della cultura italiana. In questo ambito si inserisce quindi la pubblicazione della raccolta il cui scopo è mostrare una Venezia filtrata dallo sguardo dei poeti americani.
L’intervento del prof. Renzo Crivelli dell’Università di Trieste, incentrato sulla struttura dell’opera, ha segnato il momento “clou” dell’incontro. Il professore ha esordito ponendo e commentando l’interrogativo “Che cosa di può dire di nuovo su Venezia, dopo che ne hanno parlato tutti?”.La risposta –o le risposte- si trovano nel libro Gondola Signore Gondola che, attraverso alcuni percorsi di lettura, indaga mito e antimito, luci ed ombre di una città unica al mondo.
Una prima sezione dell’antologia è rappresentata dai testi dei “Padri” come il celeberrimo Ezra Pound e Thomas Stearn Elliot, cantore della dimensione anti-mitica della città dove la storia gloriosa del suo passato viene ridotta ad una parodia del leone, suo simbolo. L’antimito è ripreso anche da John Berryman con Canal’s smell, da William Carlos Williams che si sente estraneo, quasi reietto e da E.E. Cummings che in Memorabilia attacca il turismo “avariato” di “cin cin gondolanti” in assalto della città. La piaga del turismo trova espressione anche con Howard Moss, mentre una Venezia stereotipata, da cartolina emerge nella lirica di Mary Jo Salter.
Ma esiste anche la Venezia come luogo dell’eros nella poesia di Jack Hirschman (testo inedito recuperato dalla Lombardo) che dà vita a una visione antropomorfa della città come un corpo erotico pulsante.
Altre sezioni si aprono alle suggestioni letterarie –da Byron a Ruskin- e pittoriche, dove poeti colpiti dalla ricchezza pittorica della città si soffermano su quadri di Bellini, Tintoretto, Carpaccio e Giorgione tentando di fornire nuove interpretazioni.
Rilevante è anche la parte riservata alle immagini più classiche di Venezia come sogno, ricordo, visione, illusione rappresentata da autori quali John Updike con Venetian candy o da immagini decadenti di una città surreale immersa nella nebbia, una città di “melma mobile” che si sfalda inesorabilmente.
Non mancano, infine, veri e propri “divertissement” come la poesia visiva di Judith Baumel Pesce che parla dialetto veneto.
Dopo Crivelli ha preso parola Sergio Perosa, professore emerito di Letteratura anglo-americana di Ca’ Foscari, che ha sottolineato il successo della Scuola Veneziana di studi Anglomericani e ha illustrato il concetto di “incrostazione” applicabile alla letteratura su Venezia: l’antologia dimostra, infatti, come i poeti, nel decantare la città, si appoggino ai grandi autori che li hanno preceduti raccogliendo citazioni e impressioni dall’enorme produzione letteraria accumulatasi su Venezia nel corso dei secoli.
Il discorso del poeta Riccardo Held ha ribattuto questo punto, esaminando la lirica di Alicia E. Stallings, definita un modello letterario senza residuo che può toccare la realtà. L’analisi del tema è continuata tramite una riflessione sul rapporto tra Venezia e la sua problematica rappresentazione poetico-letteraria. I grandi autori del passato come Rilke e Shakespeare hanno infatti offerto un paradigma puramente letterario che volutamente si astraeva dalla realtà, mentre i tre poeti moderni che hanno maggiormente influenzato la produzione letteraria su Venezia -Henry James, Proust e Thomas Mann- hanno scelto di tematizzare e rendere problematico questo rapporto.
Gli interventi seguenti si sono invece concentrati sui singoli contributi alla raccolta evidenziando la varietà delle voci ospitate: autori contemporanei e non, dagli Stati Uniti ma anche da Canada, America latina e persino Cherokee.
Particolarmente interessante è stata l’analisi da parte di Gregory Dowling -professore di Ca’ Foscari autore della postfazione al libro e appassionato di poesia angloamericana- delle liriche di John Drury First trip to Venice e Ghazal of the Lagoon, dove un tema molto sfruttato come la speciale luminosità della luce di Venezia viene affrontato in modo innovativo grazie alla struttura del Ghazal fatta di ripetizioni incantatorie e rime polisillabiche. Il professore ha infatti ricordato che “se non è possibile dire cose nuove su Venezia, è comunque possibile dire cose vecchie in modo nuovo”.
La presentazione dell’opera è stata un evento di notevole successo sia per l’azzeccata scelta dell’ambientazione, sia per l’indiscutibile qualità del lavoro proposto che riesce a delineare le caratteristiche essenziali del rapporto “poeti americani – Venezia”, sia per l’apertura degli interventi a tematiche più generali legate alla letteratura e alla traduzione che hanno dato maggior respiro all’incontro.
Presentazione del volume GONDOLA SIGNORE GONDOLA Venezia nella poesia americana del novecento. A cura di R. Mamoli Zorzi con la collaborazione di G. Dowling.
Giardino della Collezione Guggenheim – Dorsoduro 701.
Martedì 19 giugno 2007 Ore: 18.30