Galantuomo è un termine desueto, usato ancora al sud. Vuol dire persona onesta e dabbene e lo sono gli uomini che si comportano in maniera retta, nel rispetto delle regole e del prossimo; ma, detto con un sorriso o un lampo d’ironia nello sguardo, significa l’esatto contrario.
Un paese del Salento negli anni ‘60: un dedalo di case, scale e terrazze che i ragazzini attraversano di corsa, ridendo; una distesa di pomodori che asciugano al sole, Ignazio scivola a terra, Lucia sporca e sgualcita gli è sopra e prima di lasciarlo libero gli da un bacio, mentre la macchina da presa inquadra i calzettoni di filo di scozia del ragazzino.
Sotto lo stesso cielo dopo qualche anno la terra è cambiata: non più i colori brillanti dell’infanzia, né quel leggero fuori fuoco dei ricordi.
Ignazio (Fabrizio Gifuni), giudice stimato, è da poco rientrato a Lecce dopo avere esercitato per anni a Milano. Lucia (Donatella Finocchiaro), anima nera, è luogotenente di un anziano boss che vive dall’altra parte del mare, in Montenegro; sempre tesa, donna di fuoco e madre incerta, comanda con durezza un manipolo di bulli di paese, di improvvisati criminali reclute della nascente mafia pugliese: La Sacra Corona Unita.
Lucia e Ignazio si rincontrano e, senza dirselo, sono attratti l’uno dall’altra, ma un’indagine sul traffico di cocaina in Puglia porta il giudice a scoprire il lato oscuro dell’amica d’infanzia e il suo ruolo nella criminalità organizzata.
Edoardo Winspeare, ancora una volta mette in scena la terra che ama, raccontando la fine dell’età dell’oro di un territorio che per lungo tempo è restato defilato, lontano dalla morsa mafiosa.
Un paradiso relativo, per una regione che non ha saputo dare cibo e lavoro ai suoi figli, costringendoli ad emigrare con un’inevitabile e dannosa alterazione della coesione sociale.
Con un melodramma asciutto, freddo e violento Galantuomini parla dell’amore impossibile tra un uomo e una donna, tra un galantuomo e una donna sbagliata.
Lucia, dallo sguardo nero e profondo, animalesca e gelida, è un ritratto di donna estrema, sola e braccata. Ignazio uomo di successo, sicuro di sé, si muove verso il lato oscuro di lei, con una tardiva consapevolezza determinata forse anche da un certo conformismo da galantuomo, che lo porta a non credere possibile il ruolo di primo piano che la donna svolge all’interno della malavita organizzata.
Un andamento da tragedia. Il bene e il male, la scelta tra la legalità e l’illegalità e la passione che crea e distrugge, danno vita ad un racconto che si sviluppa per contrasti visivi: le immagini lucenti del paesaggio salentino e le ombre che compongono gli stretti ritratti dei protagonisti.
Una scrittura cinematografica che funziona, con un ritmo narrativo veloce, supportato anche dall’ottima e centrale interpretazione della Finocchiaro che si offre senza glamour alla macchina da presa; intensa nel dolore e nell’ineluttabile perdita della sua femminilità, non nel corpo ma nell’anima. Bravi anche Beppe Fiorello che uscito dalla costrizione televisiva dell’eroe buono interpreta un convincente e meschino bullo di paese e Giorgio Colangeli, straordinaria maschera nella parte di Carmine Zà, il boss che fa del Montenegro la sua colonia di malavita.
La regia di Winspeare si muove con mano sicura nel tentativo riuscito di dare un sapore crudo al melò, anche se risente a tratti di una struttura narrativa in parallelo un po’ forzata dalla continua necessità di messa a confronto dei due protagonisti, che si alternano nelle loro solitudini e nei loro tormenti convergendo solo in pochi momenti.
Tra noir e melodramma, Galantuomini ci restituisce una pagina di storia recente con al centro una tormentata figura di donna dallo sguardo cupo di bestia ferita che per un attimo, tra le braccia di un galantuomo, trova l’illusione di una possibile redenzione, ma solo per un attimo perché nelle nuvole, lei è costretta a vedere solo le nuvole.
Titolo originale: Galantuomini
Nazione: Italia
Anno: 2007
Genere: Drammatico
Durata: 100′
Regia: Edoardo WinspeareCast: Donatella Finocchiaro, Beppe Fiorello, Fabrizio Gifuni, Giorgio Colangeli, Gioia Spaziani, Marcello Prayer, Lamberto Probo
Produzione: Acaba Produzioni, Rai Cinema, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Distribuzione: 01 Distribuzione
Data di uscita: Roma 2008
21 Novembre 2008 (cinema)