Paesaggio di neve. La strada è un nastro di ghiaccio; un’automobile avanza, al volante una donna, sedute dietro due ragazzine: un’adolescente e una più piccola che per ingannare il tempo del viaggio giocano a indovinare, tappandosi gli occhi, il colore dell’automezzo che viene loro incontro. Un gioco che entusiasma, prende un ritmo, fino a quando due piccole mani oscurano la vista della guidatrice e un sordo rumore d’impatto porta lo schermo a nero: è l’antefatto.
Per superare il lutto, Joe, professore universitario americano, si trasferisce a Genova con le figlie: Kelly e Mary. La prima scopre un nuovo mondo: la libertà, i ragazzi e il sesso mentre sulla più piccola grava l’odio della sorella e il peso della responsabilità per la morte della madre.
Un tempo circoscritto e un luogo: la prima estate di lutto a Genova, il dolore, il pudore e la difficoltà a parlarne. Joe, padre dolente e affettuoso, si muove con incertezza: accoglie, protegge, ma è incapace di affrontare la disperazione di Mary e il distacco di Kelly.
Premio per la miglior regia al festival di San Sebastian, Michael Winterbottom, dopo aver attraversato diversi generi cinematografici (A Mighty Heart – Un cuore grande, Jude, The Road to Guantanamo) approda a una forma di melodramma che ricerca la forma del reale. Lo fa scegliendo Genova, non solo come location ma come co-protagonista, rimanendo sempre in bilico tra una rappresentazione da cartolina e la ricognizione in un territorio dalla valenza simbolica e dai chiaroscuri inquietanti: le ombre dei caruggi, le prostitute, i topi e un fantasma. Un dedalo in cui ci si può perdere.
Girato con macchina a mano e una troupe leggera tra Genova e San Fruttuoso (è un’occasione per vedere un’incredibile spiaggia vuota!), per catturare il reale della storia, il quarantottenne regista inglese, chiede ai suoi attori (Colin Firth, Catherine Keener, Hope Davis, Willa Holland e Perla Haney-Jardine) di preparare il pesto, di fare shopping per conoscersi e di non fare prove, organizzando la produzione nel rispetto della cronologia della storia, con l’intento di ridurre il peso dell’interpretazione a favore dell’autenticità. Costruisce un racconto filmico caratterizzato da un costante movimento anche nella staticità della rappresentazione reiterata dell’agire quotidiano: quante volte Kelly cerca di perdere Mary nei vicoli? E quante volte a casa dell’insegnante di piano?
La macchina da presa del virtuoso Marcel Zyskind si muove, frammenta una realtà che narrativamente si sviluppa con eccessiva lentezza e le cui sfumature difficilmente riescono ad appassionare, mentre il montaggio, spesso alternato, abusa ingiustificatamente del meccanismo della suspense con il risultato che in alcuni momenti, involontariamente, strappa il sorriso.
Genova, è un melodramma dalla fredda temperatura, che si consuma nel ventre di una città decadente e misteriosa, dove i fantasmi possono accompagnare i vivi alla salvezza, ma che lascia lo spettatore nell’inutile attesa di un po’ di emozione.
Titolo originale: Genova
Nazione: Regno Unito
Anno: 2008
Genere: Drammatico
Durata: 92′
Regia: Michael WinterbottomCast: Colin Firth, Catherine Keener, Hope Davis, Willa Holland, Demetri Goritsas, Perla Haney-Jardine, Gabriella Santinelli, Kerry Shale, Monica Bennati, Dante Ciari, Gherardo Crucitti
Produzione: Revolution Films, Aramid Entertainment Fund
Distribuzione: Officine UBU
Data di uscita: 16 Ottobre 2009 (cinema)