“Georges Seurat-Paul Signac e i Neoimpressionisti”

A Palazzo Reale una mostra curata da Marina Ferretti Bocquillon. Fino al 25 gennaio

Si è aperta il 10 di ottobre a Palazzo Reale la mostra “Georges Seurat- Paul Signac e i Neoimpressionisti”, curata dalla studiosa Marina Ferretti Bocquillon. L’allestimento si sviluppa in sette sale tematiche e cronologiche e prevede una settantina di opere che arrivano da famosi musei internazionali come Metropolitan di New York, dal Guggenheim, dal museo d’Orsay, da Bordeaux e Nancy, alcune tele sono una donazione di privati e non sono mai state esposte prima.

La Bocquillon ha curato con attenzione la scelta delle opere in modo da spiegare e sviluppare la nascita e la diffusione del movimento neoimpressionista in Europa, l’evoluzione scientifica delle teorie e delle tecniche artistiche.
E’ il 1884 a segnare l’inizio di un sodalizio artistico tra Seurat e Signac, capostipiti del movimento, che ufficialmente vede la luce nel 1886 fino al 1891, quando Seurat muore. Sarà Signac a proseguire le tecniche del neoimpressionismo fino al 1910. E’ Seurat che sviluppa la tecnica del ‘divisionismo dei colori’, attraverso la quale, disponendo sulla tela pennellate di colore puro, ‘è l’occhio dello spettatore a mescolare i toni’ come spiega in un video la curatrice nella prima sala della mostra. I quadri sono ‘mosaici di colori’ e Seurat e il suo compagno seguono il gusto per il colore, modernità e ambizione di rinnovamento.

Nella prima sala si trovano i quadri realizzati prima del 1884, quando Seurat aveva acquisito già uno stile rigoroso e Signac ventenne imparava le tecniche impressioniste. La seconda sala si concentra sul tema delle periferie, e vengono rappresentate campagne e zone industriali. Successivamente la città di Parigi diventerà la protagonista dei colori e e Seurat catturerà per primo la Tour Eiffel ancora in costruzione. Una seconda seziona della mostra invece ha un carattere scientifico e cerca di spiegare le tecniche artistiche del movimento, basato sul contrasto di colori, sul gioco di luce e toni. E’ la teoria di Chevreul a influenzare a fine Ottocento Signac e Seurat nella loro ricerca di luce nella pittura. Chevreul capì che la teoria della separazione delle tinte rendeva i colori spenti, la soluzione era sviluppare la tecnica del divisionismo dei toni, in modo che sarebbe stato l’occhio umano a mescolare e dare unità al contrasto dei colori. L’obiettivo era giocare sull’intensità del colore e rendere luminose le tinte.

La mostra continua sviluppando il tema della ‘marine’: i pittori si spostano dalla grande città parigina alla costa, e ritraggono paesaggi di mare, barche, usando tinte dolci come azzurri e violetti e leggeri arancioni. Sono le forme e le ombre degli oggetti a offrire l’occasione per il gioco di colori. Il mare, che diventa oggetto di un accurato studio di linee e toni, rappresenta appieno. E’ la pennellata a far vibrare la tela. E’ un corteggiamento di colori e luce.

Chiude l’esposizione Agave sul mare di Balla, che crea un collegamento (e legame ideale) con la prossima rappresentazione che ospiterà Palazzo Reale sul Futurismo dal 5 febbraio 2009.

Palazzo Reale di Milano

fino al 25 gennaio
ingresso 9 euro
tel. 0254919, www.ineoimpressionisti.it