Il nuovo libro del giornalista Gian Antonio Stella come spunto di riflessione per discutere di razzismo e intolleranza, un fenomeno sempre più preoccupante, che è necessario analizzare e conoscere per poterne contrastare la diffusione.
L’appuntamento è fissato per l’8 gennaio, alle 20.45, all’Ateneo Veneto, a Venezia, nell’ambito del ciclo di incontri In Punta di Penna, promosso dall’Ordine regionale dei giornalisti del Veneto, Enel e Ferpi per avviare un confronto su informazione, scrittura e sui principali temi di attualità. La serata sarà introdotta dal presidente dell’Ateneo Veneto, Michele Gottardi, e coordinata dal presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori.
Nel suo ultimo libro, intitolato Negri, froci, giudei & Co (Rizzoli), Gian Antonio Stella parte proprio dall’attualità: l’inondazione di odio in Internet, i cori negli stadi contro i giocatori neri, il risveglio del demone antisemita, le spedizioni squadristiche contro gli omosessuali, i rimpianti di troppi politici per “i metodi di Hitler”, le avanzate in tutta Europa dei partiti xenofobi, le milizie in divisa para-nazista, i pestaggi di disabili, le rivolte veneziane contro gli “zingari” anche se sono veneziani da secoli e fanno di cognome Pavan, gli omicidi di clochard, gli inni immondi alla purezza del sangue. L’inviato del Corriere della Sera compie un viaggio nell’Italia dell’intolleranza per cercare di capire cosa non va in quella che definisce “l’eterna guerra contro l’altro”, e cosa è possibile fare per contrastare il preoccupante fenomeno.
“Come a volte capita nella storia, proprio negli anni in cui entrava alla Casa Bianca il primo nero è rifiorita la pianta maledetta del razzismo, della xenofobia, del disprezzo verso l’altro che pareva rinsecchita nella scia del senso di colpa collettivo per il colonialismo, per le leggi Jim Crow negli Stati Uniti, per l’apartheid in Sudafrica e soprattutto per l’Olocausto – si legge nella presentazione del libro – Dal terrore dei barbari alle pulizie etniche tra africani, dalle guerre comunali italiane al peso delle religioni, fino alle piccole storie ignobili di questi giorni, Stella ricostruisce un ricchissimo e inquietante quadro d’insieme di ieri e di oggi del rapporto fra “noi” e gli “altri”.
Perché “la storia documenta una cosa inequivocabile: l’idea dell’‘altro’ non è affatto assoluta, definitiva, eterna. Al contrario, dipende da un mucchio di cose diverse ed è del tutto relativa. Temporanea. Provvisoria”.
Foto a cura di Ottavia Da Re Copyright © NonSoloCinema.com – Ottavia Da Re