Giuseppe De Nittis a Palazzo Zabarella

Un semidio a Padova

Un semidio: così si autodefiniva ai primi successi parigini Giuseppe De Nittis, figlio eletto di Puglia che gli diede i natali, dal quale ricevette il diritto di rompere l’egemonia toscana rivendicando un proprio status di regione d’arte. A questo estroso protagonista della vita culturale italiana di inizio secolo, Palazzo Zabarella, a Padova, dedica ora una mostra monografica finalmente degna di lui, rassegnato, fino ad ora, a comparire in collettive più o meno giustificabili per l’assembramento spesso caotico di stili e artisti, miranti più alla quantità che alla qualità.

I capolavori che costituiscono la rassegna sono 120 e provengono da musei italiani ed esteri e da raccolte private consentendo, queste ultime, di conoscere quadri rimasti fino ad ora visione privilegiata dei fortunati possessori. La Fondazione Bano che l’ha promossa, è ben nota per la serietà con cui aggiorna criticamente in modo periodico i giudizi riguardanti l’Ottocento italiano al fine di farne cogliere i valori fino ad ora non ancora riconosciuti. I quadri più belli e più coinvolgenti in modo emotivo sono quelli che costituivano la raccolta privata dell’artista rimasti nel suo atelier.

Partito dalla sua Barletta, visse dapprima a Firenze, entrando in contatto con i macchiaioli al cui credo artistico aderì per un breve periodo. Senza l’aiuto determinante del mercante Goupil – a Parigi – De Nittis quasi sicuramente sarebbe rimasto un buon pittore, ignoto però al di fuori dell’ambito regionale. Introdotto negli ambienti culturali giusti e grazie anche all’amicizia con Boldini, si libera invece del localismo che lo limitava e può permettersi di competere alla pari con Degas, Manet, contendendo loro mercati, fama, commissioni.
Maestro di se stesso, ma sotto la guida sapiente della moglie Leontine, libero ormai dall’assillo del denaro, dipinge paesaggi sereni, dalla precisione fotografica ma animati e vivi realizzati con semplici e sapienti tocchi impressionisti sfumati in nebbie, sottili metafore di stati d’animo inquieti alla ricerca della perfezione.

Pare rivedere Giuseppe e Leontine, questa coppia di intellettuali generosi nell’ospitalità dei loro rinomati sabati culturali, come avulsi dalla volgarità di dovere lottare per assicurarsi il pane. I suoi ritratti e i suoi paesaggi (ampiamente rappresentati nella rassegna padovana) sono caldi di sole e leggermente avvolti dalla polvere sollevata dal trotto di superbi cavalli e da carrozze che dalle trine che velano i suoi vetri lasciano intravedere eleganti dame pronte per un appuntamento galante.
E’ senz’altro questa capacità di ridare vita ad un mondo magico, per sempre scomparso, uno dei meriti maggiori di questa accattivante e stupenda mostra.

GIUSEPPE DE NITTIS
Padova, Palazzo Zabarella
19 gennaio – 26 maggio 2013
Mostra promossa da Fondazione Bano
Fondazione Antonveneta
In collaborazione con Pinacoteca “Giuseppe De Nittis”- Comune di Barletta
Orario mostra:
Tutti i giorni 9.30 – 19.00 (la biglietteria chiude 45 minuti prima)
Chiuso il lunedì non festivo
Biglietti:
intero € 12.00; ridotto € 9.00; ridotto speciale € 6.00; gratuito per bambini fino ai 5 anni compiuti (non in gruppo scolastico), guide autorizzate di Padova, giornalisti con tesserino, accompagnatore di visitatore diversamente abile
info@palazzozabarella.it